Roma, 16 aprile 2024 – Allergia ai pollini: ma quando arriva il picco? Ci sono specie aliene che peggiorano la situazione? E quali sono gli errori da evitare? Ancora: si può guarire? Infine: quest’anno è davvero un’esplosione? Sono tutte domande che ciascuno di noi si fa, in un quadro di costante peggioramento dei dati. Abbiamo cercato le risposte da Renato Ariano, specialista dell’AAIITO, associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri. Studia i pollini da una vita e cura da 22 anni i bollettini regionali con le previsioni.
A questo link i bollettini regione per regione e le previsioni dei pollini
Intanto una premessa: “In Italia i soggetti che soffrono di sintomatologie allergiche (come la rinite allergica o peggio l’asma allergica) sono aumentati di 7 volte negli ultimi 30 anni, passando dal 4% a quasi il 30% della popolazione”.
“Sovrapposizione tra alberi ed erbe”
"Il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature – spiega Ariano – hanno portato a una sovrapposizione di pollini. Quelli delle piante, degli alberi, si sommano a quelli delle erbe. Da una parte c’è un prolungamento, dall’altra un anticipo. Questa è un’anomalia che registriamo da una ventina d’anni ma che negli ultimi tempi si è sicuramente accentuata”.
In altre parole, il ‘bombardamento’ per gli allergici avviene in contemporanea dall’alto ma anche dal basso.
I pollini di queste settimane
Ma quali sono i pollini di questo periodo? Elenca Ariano: “Sicuramente i più diffusi sono da graminacee, poi da parietaria, soprattutto sulle coste. E cipressi, che prima fiorivano solo d’inverno mentre quest’anno la loro ‘stagione’ va da novembre ad aprile. Oggi sono sempre più diffusi anche perché costano poco e crescono rapidamente. Quindi ogni specialista per fare una diagnosi corretta deve valutare bene tutte le informazioni della persona, a partire da dove abita. In questo periodo infatti gli allergici possono avere problemi anche dagli olivi, che invece di solito fioriscono a maggio”.
Dal vento agli orari: quali errori evitare
Ma che consigli dare a un allergico? Intanto deve fare molta attenzione al ciclo delle piante, “il fiore si apre con il sole dalle 10 alle 16 – ricorda il medico -. Quello è il momento di massima esposizione e sarebbe dunque bene evitare di uscire in quelle ore”. Non solo. Anche il vento è un fortissimo fattore di rischio perché può trasportare il polline per chilometri”.
Quando arriverà il picco
Il picco, spiega Ariano, “è previsto come sempre tra maggio e giugno”. Anche se poi ci sono ‘variabili’ regionali. “A luglio e agosto di oslito le erbe si seccano – ragiona l’allergologo -. Ma in Lombardia invece proprio in quel periodo fiorisce l’ambrosia, che può provocare forme di asma”.
Specie aliene e allergie, cosa sapere
"Sì, anche le specie aliene portano allergie – chiarisce Ariano -. Vale per il cipresso giapponese e per la cryptomeria japonica. Il meccanismo è sempre lo stesso, cambia soltanto la qualità del polline”.
Si può guarire dalle allergie?
Ma si può guarire dalle allergie? “Sì – risponde lo specialista -. Esistono farmaci preventivi da chiedere al proprio medico e anche spray nasali. Ci sono vaccini desensibilizzanti, si fanno cicli prima della fioritura, vengono somministrati gli stessi pollini. In due-tre anni, ci sono persone che vedono la scomparsa delle allergie”.
Quali sono i fattori scatenanti delle allergie?
E come si scatenano le allergie? “I fattori sono diversi – è la spiegazione del medico -. Conta senz’altro la predisposizione, la familiarità. Ma anche l’esposizione all’inquinamento, soprattutto veicolare”.
Ci sono cibi giusti o sbagliati per gli allergici?
"In generale – conclude Ariano – non esistono cibi giusti o sbagliati. Ma ci sono cibi che possono reagire con i pollini. Ad esempio, chi è allergico al cipresso e mangia le pesche può avere qualche sintomo”.
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