Alessia Zecchini sirena degli abissi. "Il prossimo record? Trovare il grande amore"

E’ la prima donna a immergersi in apnea fino a 105 metri con la monopinna. "Fin da bambina amavo stare sott’acqua senza respirare"

Alessia Zecchini (da Qn)

Alessia Zecchini (da Qn)

Roma, 27 maggio 2018 - Una sirena degli abissi. Alessia Zecchini, 26 anni anni il 30 giugno, lo sembra proprio quando scende con la sua monopinna per conquistare record su record nell’immersione in apnea. L’ultimo, pochi giorni fa al largo di San Andres, Colombia.

Alessia, cosa si pensa a 105 metri sott’acqua?

"A nient’altro al di fuori del gesto tecnico".

Cos’è trattenere il respiro?

"Quello che mi piace fare da quando ero piccola: riuscire a stare sott’acqua, l’ambiente che amo di più".

Come nasce questo rapporto simbiotico con l’acqua?

"I miei genitori mi hanno sempre portato in vacanza al mare e la cosa che mi piaceva di più era immergermi e capire come si poteva fare per non sentire il dolore alle orecchie. Così ho imparato".

Lei vive a Roma, dove la portavano i suoi?

"Abitiamo a Monteverde; andavamo in Grecia, Sardegna, Sicilia: nel mare aperto coltivavo i miei sogni e mi sentivo a casa".

Lei ha molti record anche in piscina: fra vasca e mare aperto quali sono le differenze?

"Sempre di apnea si parla. La differenza sostanziale è che in piscina bisogna consumare meno ossigeno per fare, sotto il pelo dell’acqua, più metri possibile. In mare aperto è tutta un’altra cosa. C’è il contatto con la natura, ma soprattutto bisogna essere molto bravi a non fare errori e correre rischi".

Ha mai rischiato?

"Mi preparo coscienziosamente, e quando sei lì non puoi avere paura di nulla".

Com’è la sua giornata?

"Mi alleno due volte al giorno, la mattina in piscina e nel pomeriggio in palestra. Poi qualche seduta di rilassamento e respirazione".

Sacrifici con il cibo?

"Bisogna mangiare bene, sano. Il sacrificio lo faccio all’estero dove il cibo spesso è pessimo".

Cos’è lo sport per lei?

"È la mia vita, infatti mi sono laureata in scienze motorie e ho fatto un master al Coni. E mi piace anche pattinare e giocare a pallavolo, non solo l’apnea".

L’immersione è un lavoro?

"È soprattutto un sogno realizzato".

E la vita sociale?

"Mi piace, i miei amici a Roma vivono tutti al massimo a un chilometro da casa mia e quindi è facile vederci. Divertimento, aggregazione e amicizia non mi mancano. E quando sono all’estero è bello ritrovare i tanti amici che ho sparsi in tutto il mondo".

Il fidanzato?

"Non c’è più… Adesso sono sola e mi godo la libertà di viaggiare sognare un posto dove stabilirmi se non rimarrò a Roma".

Pensa a una sua famiglia?

"Certo, e quando l’avrò so che vivremo in un posto caldo vicino al mare".

I genitori la seguono molto?

"Sì, quando possono. In tutte le gare italiane, a Ischia, a Lignano, a Cagliari… I viaggi lunghi non li fanno, ma sono felici di quello che faccio e vogliono che lo sia anch’io. Stare a casa con loro è ancora una gioia".

In gara pensa al risultato o all’emozione?

"La cosa necessaria è stare bene, ma mi fa sempre piacere pormi un obiettivo massimo. Se faccio il meglio ed è un record ben venga, ma la cosa più importante è che alla fine della gara io sappia di aver dato il massimo". 

Fino a quando gareggerà?

"Sinceramente non lo so, è una questione fisica e mentale. Michele Tommasi, il nostro più grande apneista, a 52 anni ha vinto un mondiale e sono tanti che fanno apnea a lungo. Di certo rimarrò nell’ambito dello sport, ho studiato e fatto sacrifici per questo. E mi vedo come allenatrice, non come dirigente: mi piace stare a contatto con l’acqua, godermela".

I migliori momenti della sua carriera finora?

"I tre ori di Ischia nel 2015 con altrettanti record quando sono scesa fino a meno 93 con la monopinna e a meno 58 senza attrezzi. E i tre record del mondo in piscina a Lignano nel 2016 dove sono stata la prima donna a toccare il muro dei 250 metri in dinamica con monopinna rimanendo a soli 50 metri dal risultato di un francese che è decisamente il più forte di tutti i tempi".

Poi sono arrivati i fantastici -100…

"Sì, lo scorso anno alle Bahamas con i -104 in una gara avvincente con una giapponese. Fino a San Andres, quando sono riuscita a fare i -105 dopo che la mia avversaria aveva raggiunto i -104. Farlo all’ultima immersione è stato fantastico".

Sono molte le donne nel suo sport?

"Sono in crescita, rispetto invece agli uomini che rimangono quasi sempre gli stessi. Io sono una delle cinque che ha un primato sopra i cento metri assieme a tre giapponesi e una slovena".

Prossimo appuntamento?

"Il Vertical Blue, la massima manifestazione del genere che si tiene ogni anno nelle acque di Long Island, alle Bahamas. Sarà emozionante e mi devo preparare bene".

Ha tempo per i film, la musica, i libri?

"Mi affido a file che scarico senza scegliere quel che ascolto, basta che sia musica. Mi piacerebbe leggere di più. Sono innamorata da sempre di Forrest Gump, che vedo ogni volta volentieri".

Un desiderio da realizzare?

"Fare tutti i record del mondo. E poi, perché no, trovare il grande amore e mettere su famiglia".