Venerdì 26 Aprile 2024

Bandiere ammainate

Diciamo che si è trattato di un equivoco. O di un errore di gioventù. Non solo la sovranità del nostro Paese è limitata. Magari. Con i conti che abbiamo è limitatissima. E il governo Conte, che pensava fosse illimitata, se ne sta accorgendo ad ogni battito di spread, in ogni momento della trattativa con l’Europa. 

Un dialogo che procede, certo, e che prevedibilmente avrà un esito positivo perché le cose vanno come era inevitabile che andassero: per ogni passo in avanti, un nostro passo indietro. Con il risultato che ogni bandiera della manovra sta diventando una bandierina. In qualche caso ( flat tax ) un ammainabandiera. Lo si vede dai primi emendamenti che la stessa maggioranza sta presentando, e soprattutto da quelli che non presenta (per ora) sui suoi cavalli di battaglia: cancellazione della legge Fornero e reddito di cittadinanza. Nodi che devono ancora essere sciolti al tavolo di Bruxelles; che certamente si scioglieranno, ma al ribasso, con qualche ulteriore limatura e rinvio per far quadrare bilanci, parametri, compatibilità. Alla fine l’Italia avrà la sua manovra, ma non sarà l’inversione a U che voleva la coalizione giallo-verde.

Il che può essere fin da ora oggetto di due valutazioni. La prima, positiva. Ci abbiamo rimesso qualche miliardo sull’altare dello spread, ma alla fine stiamo rientrando sull’unico binario che per quanto sbullonato non porta nel baratro: quello europeo. Lo facciamo portandoci dietro anche un pacchetto di miliardi ereditato da Gentiloni e dalle clausole di garanzia rinviate da lustri, oltre alle costose turbolenze di queste mesi. Dei primi si sapeva, le altre dovevano essere evitate. Seconda valutazione, realistica. Nessuno dei 28 partner è più padrone in casa propria, tutti rispondono al regolamento di condominio. Per gli inquilini morosi come noi, poi, ogni richiesta è inammissibile. Non bisogna mai dimenticarlo. Semmai si deve lavorare per cambiarlo.