Venerdì 26 Aprile 2024

Scoperta molecola per fermare il raffreddore

Per la prima volta ricerca dell'Imperial College di Londra getta le basi per un possibile farmaco che blocchi sul nascere le infezioni virali responsabili del raffreddore

Influenza, raffreddore (foto: Zinkevych/iStock)

Influenza, raffreddore (foto: Zinkevych/iStock)

Uno studio pubblicato su Nature Chemistry documenta per la prima volta la concreta possibilità di sviluppare un farmaco per la cura del raffreddore, malattia comunissima e per la quale fino a oggi non è stato trovato alcun rimedio. Il lavoro dei ricercatori, coordinato dal team dell'Imperial College di Londra, si è concentrato su una molecola che opera sulle cellule umane, impedendo indirettamente l'invasione dei virus responsabili di starnuti e gocciolamenti dal naso. PERCHÉ IL RAFFREDDORE È INTRATTABILE? Attualmente sono noti più di 200 virus capaci di scatenare il raffreddore. Si tratta per la maggior parte di rinovirus che mutano rapidamente al punto tale da impedire lo sviluppo di un farmaco mirato ed efficace. Le uniche misure valide si limitano al campo della prevenzione (lavaggio delle mani, impiego di mascherine) e del trattamento dei sintomi, come ad esempio gli spray per alleggerire la congestione nasale. IL VIRUS HA UN PUNTO DEBOLE Per quanto diversi tra loro, tutti i virus del raffreddore sfruttano lo stesso meccanismo per aprirsi la strada nell'organismo ospite. In estrema sintesi, utilizzano una proteina chiamata Nmt (N-miristoriltransferasi), presente nelle cellule umane, per costruire il guscio protettivo (capside) dentro cui sigillano il proprio genoma. In assenza di questo "aggancio", il virus non può replicarsi e l'infezione viene bloccata sul nascere. MISSIONE COMPIUTA Nell'ambito di uno studio più ampio che riguardava la cura della malaria, gli scienziati hanno messo a punto una molecola (nome in codice IMP-1088) che agisce su Nmt, impedendo al virus di impiegare la proteina umana a proprio uso e consumo. Il fatto di avere individuato un target umano aggira il problema dell'elevato tasso di mutazione dei virus, che venendo colpiti in modo indiretto hanno meno probabilità di sviluppare resistenza al farmaco. ADDIO RAFFREDDORE? Nonostante i test preliminari in provetta abbiano dato buone risposte, la sperimentazione clinica di un vero e proprio farmaco appare ancora abbastanza lontana. Tuttavia, i ricercatori confidano di essere sulla strada giusta per progettare una versione inalabile che, oltre a evitare fastidi stagionali tutto sommato sopportabili, aiuti chi soffre di asma e altre patologie a eludere le complicazioni che si celano dietro i più banali raffreddori.