Mercoledì 24 Aprile 2024

Con l'aria condizionata lavoriamo meglio

Durante le ondate di calore, sempre più frequenti, raffrescare l'ambiente aiuta a ragionare in modo più efficiente

Senza aria condizionata, quando fa caldissimo ragioniamo peggio - foto yingyang istock

Senza aria condizionata, quando fa caldissimo ragioniamo peggio - foto yingyang istock

Quando ci troviamo nel mezzo di un'ondata di caldo, pensiamoci bene prima di spegnere l'aria condizionata (o di rifiutarci di accenderla). Senza il sollievo dell'aria fresca sparata dai condizionatori potremmo diventare un po' più stupidi. Lo rivela uno studio condotto alla Harvard T.H Chan School of Public Health, che dimostra come studenti che hanno condotto test senza aria condizionata durante giorni particolarmente torridi, hanno avuto risultati nettamente inferiori rispetto a quelli che l'hanno accesa nelle loro stanze.

LO STUDIOLo studio, che è stato pubblicato sulla rivista PLOS Medicine ha visto i ricercatori americani monitorare 44 studenti in età universitaria, che vivevano nei dormitori. 24 di essi alloggiavano in edifici dotati di impianto di aria condizionata, gli altri 20 invece non l'avevano a disposizione, essendo ospitati in strutture più datate. Per 12 giorni i ragazzi sono stati sottoposti a test cognitivi al risveglio e utilizzando lo smartphone.Durante queste prove gli scienziati hanno monitorato temperatura, livelli di anidride carbonica, umidità e altri parametri; e hanno tracciato i dati relativi all'attività fisica e la qualità del sonno dei volontari.

IL CALORE PEGGIORA LE PRESTAZIONII risultati hanno evidenziato che, durante l'ondata di caldo, gli studenti senza aria condizionata hanno totalizzato punteggi inferiori nei test rispetto agli altri. Le funzioni cognitive misurate, cioè i tempi di reazione e la memoria di lavoro (quella a breve termine, che ci permette di acquisire e manipolare le informazioni) sono stati peggiori: reazioni più lente del 13,4% e esiti inferiori nella stessa percentuale anche nei test di calcolo e sul riconoscimento di parole e colori.EVENTI ESTREMI IN CRESCITALo studio è il primo a mettere i relazione questi fattori con le prestazioni cognitive, dato che prima le ricerche si erano focalizzate sulla popolazione anziana.E visto che il calore estremo è la principale causa di morte fra i fenomeni meteorologici negli Stati Uniti, l'intento del team è quello di capire quali sono i rischi che corrono anche i giovani delle città. Anche perché i fenomeni meteo estremi come le ondate di calore sono in aumento: se il 2016 è stato l'anno più caldo mai registrato negli ultimi due secoli, anche in questi ultimi mesi molte località dell'emisfero settentrionale hanno visto superati i record di temperature.EDIFICI NON ADEGUATIE c'è un aspetto non indifferente da considerare: la tipologie degli edifici in cui viviamo. I ricercatori hanno notato che la differenza più significativa tra i due gruppi si è verificata quando le temperature esterne hanno iniziato a diminuire, ma quelle interne all'edificio sono rimaste elevate negli spazi senza aria condizionata.Joseph Allen, uno degli autori dello studio, spiega che "Nelle regioni del mondo con climi prevalentemente freddi, gli edifici sono stati progettati per trattenere il calore: durante le giornate estive più calde hanno difficoltà a eliminare il calore determinato dal clima che cambia, dando luogo a ondate di calore interne".Obiettivo della ricerca è anche quello di fornire indicazioni per la salute in queste condizioni.