MILANO IL VINO E LA LIQUORISTICA made in Italy decollano sui mercati esteri: il primo quadrimestre 2018, annuncia con soddisfazione Federvini, segna il salto di qualità nelle esportazioni delle bevande alcoliche italiane, finora caratterizzate più dai volumi che dal valore. Ma il trend sta cambiando: nei principali mercati, la crescita a valore è stata superiore rispetto a quella a volume: si compra meno ma a prezzi maggiori, ad esempio in Polonia (+34% a valore; + 13% a volume), Giappone (+6% e -4%), Germania (+5,5% e -8,8%) e Cina (+7,7% e -1,9% a volume). Ottima la performance di crescita a valore dei vini Dop (+17% negli Usa, +10% in Canada, +3,65% in Cina) a fronte di una frenata di quelli frizzanti (-22% in Canada, -18% in Giappone). Profili analoghi, secondo l’analisi Federvini, si registrano per acquaviti e liquori, anche se con numeri meno netti: mentre negli Usa l’export a volume è cresciuto decisamente rispetto al valore (+50% contro +30%), Giappone, Cina e Germania hanno privilegiato l’aumento a valore. Caso a parte il Regno Unito, dove le conseguenze della Brexit si sono fatte sentire (-7% e -22,7%). Dati che dimostrano, per il presidente di Federvini, Sandro Boscaini (nella foto), «come il comparto stia ottenendo una decisa attenzione alla qualità produttiva. È la via per restare competitivi».
Venerdì 3 Maggio 2024
ArchivioVini e liquori made in Italy, impennata del valore dell’export