Lunedì 29 Aprile 2024

Un Natale vero. Meno regali, più famiglia

Migration

Poche ore ancora e andremo incontro al primo, si spera anche ultimo, Natale dell’era Covid. Complici le nuove restrizioni per contenere i contagi, quest’anno il menù (fisso) prevede meno regali e niente cenoni. Davanti alla prospettiva di festività sobrie e a ranghi ridotti ce ne sarebbe abbastanza per abbandonarsi allo sconforto. A meno che... Non prendiamo un respiro profondo e sforziamo l’occhio a cercare la strenna vera sotto l’Albero. Eterea e senza fiocchi, il senso autentico del Natale che neanche il Covid può sottrarci.

Natale, ricorrenza universale: religiosa, innanzitutto, ma anche sorprendemente laica, almeno in apparenza. Se i cristiani da secoli celebrano l’arrivo di Gesù, Dio fatto bambino per l’amore e la salvezza dell’uomo, tutti quanti possiamo fermarci a festeggiare il valore della famiglia che la Natività richiama alla mente di ciascuno. Tradizionale o meno, resta questa la prima cellula sociale in cui sperimentiamo il calore degli affetti. Di figli, genitori, compagni che abbiamo scelto per la vita. Anche quando ne sentiamo il peso, avvertiamo il bisogno della famiglia, magari di una nuova, se l’attuale ci riempie solo di lacrime e ferite. Pensiamoci, il comandamento divino ’ama il prossimo tuo come te stesso’ lo apprendiamo al desco profano di casa. Questo Natale ce lo farà capire meglio. Staremo più con noi stessi, saremo meno distratti dalla deriva dei consumi. Che regalo, vero.