Aria fresca e pulita, cieli tersi, tranquillità per tutta la famiglia: la montagna è una destinazione sempre amata da chi ha bambini perché permette di allontanarsi dalle afose città e di godere di temperature più miti e paesaggi rilassanti. Se avete un bebè, però, dovete stare attenti alla quota. Ecco perché.
I LIMITI DI ALTITUDINE
Se dovete ancora prenotare le vacanze, oppure volete portare il vostro piccolo in quota a un rifugio, ricordatevi che pediatri e specialisti convengono che non si superino i 2000 metri di altezza per il lattante e i 2500 metri per il primo anno di vita. Questo vale, soprattutto, per i neonati che vivono in città o pianura: naturalmente, se vostro figlio è nato in montagna le cose sono diverse. Se in auto dovete attraversare un passo in quota non è un problema, perché si tratta di una transizione, ma evitate di pernottare oltre i 2000 metri.
QUALCHE CONSIGLIO PER LE ORECCHIE
Se salite in quota, anche in auto, non fatelo in modo repentino, date al piccolo il tempo di abituarsi al cambio di altitudine. Un suggerimento è sicuramente quello di dare al bebè il ciuccio o il biberon, così che compensi la pressione e non senta dolore alle orecchie, come si consiglia di fare anche quando si prende l’aereo, in fase di decollo e atterraggio.
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Giovedì 2 Maggio 2024
ArchivioNeonati in alta quota: sì o no?