Martedì 30 Aprile 2024

Creatività green Così vince il Centergross

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di Alberto Pieri

Il processo verso un distretto della moda dell’Emilia-Romagna muove i primi passi e adesso anche le Istituzioni sembrano rispondere positivamente all’invito che già da tempo lei ha avanzato. Piero Scandellari, presidente di Centergross, è soddisfatto?

"Sarò effettivamente soddisfatto quando distretto e ’Polo del Pronto Moda Made in Italy’ li avremo concretizzati nei fatti. Ciò detto, sono molto contento per la partecipazione attiva delle Istituzioni a questo progetto così importante per il nostro territorio: Roma non è stata costruita in un giorno e, oltre ai propri spazi, Centergross mette a disposizione 46 anni di storia, esperienza e know how per fare di Bologna una delle capitali internazionali della moda. Abbiamo grandi esempi come la Camera Nazionale della Moda, Pitti a Firenze o anche la Camera dei Buyer, istituzioni con tanti anni di esperienza dove gli interessi comuni prevalgono sul singolo. Non ci manca davvero nulla per riuscirci. L’Emilia-Romagna è la Regione che annovera il maggior numero di addetti nel tessile rispetto alle altre regioni italiane, è ora di fare rete e far valere questo settore".

Centergross rappresenta un polo economico fondamentale e un punto di riferimento per un indotto che continua a crescere. È un bel risultato non crede?

Il mio obiettivo è quello di mettere le aziende di Centergross nelle condizioni migliori per poter esprimere le loro potenzialità: questo significa agire da acceleratore d’impresa organizzando eventi come Summer in Italy e Winter Melody, pianificando missioni di internazionalizzazione e dando loro visibilità attraverso i nostri canali di comunicazione. Stiamo lavorando per aggiungere pezzi importanti come la formazione, per fare in modo di alzare costantemente il livello e formare all'interno del distretto le figure professionali di cui necessitano le nostre Aziende. Ma, al netto di tutto questo, il grande merito è sicuramente dei nostri imprenditori, che sono instancabili, creativi e sono animati da valori importanti. Le aziende della moda pronta, fino a qualche tempo fa marginalizzate, oggi vivono un momento di scoperta e riscoperta e godono del favore dei clienti sia in Italia che all’estero".

Qualità e filiera corta possono essere le chiavi di questo successo o c’è altro?

"Certamente la pandemia ha evidenziato le enormi potenzialità del modello di business del Pronto Moda del nostro distretto: filiera corta, nuove collezioni ogni settimana e la qualità del vero Made in Italy accessibile a chiunque. Questo ha fatto la fortuna di molti commercianti, che non sono obbligati a immobilizzare risorse economiche per collezioni che venderanno dopo un anno, ma possono acquistare sulla base dell’effettiva richiesta dei loro clienti, anche settimana per settimana. Poi la sostenibilità: la filiera si sviluppa nel raggio di 100 chilometri, garantendo un impatto ambientale pressoché nullo. Siamo un esempio virtuoso e lavoriamo per migliorarci costantemente".

Negli ultimi due anni Centergross è emerso moltissimo a livello mediatico e di notorietà. Qual è la strategia alla base di questo successo?

"Alla base c’è la consapevolezza del valore di un settore forse troppo poco considerato fino ad oggi, di queste aziende e del loro prodotto. Il Made in Italy nella moda è molto conosciuto in tutto il mondo per il prêt-à-porter dei grandi marchi che non tutti, però, si possono permettere per i prezzi spesso molto alti. Ma l’Italia ha un patrimonio immenso di aziende, imprenditori e lavoratori che danno vita ad un prodotto altrettanto eccellente ma forse meno pubblicizzato. Ecco, il nostro lavoro e l’impegno in questi due anni è aver dato valore, visibilità e riconoscimento al Pronto Moda Made in Centergross per essere considerata un’altra eccellenza, che crea le sue tendenze a cui tutti possono guardare perché accessibile, parimenti creativa e di qualità e che si basa su tre pilastri quanto mai importanti: sostenibilità economica, sociale e ambientale, valori che oggi fanno davvero la differenza".

Presidente, quanto è importante il percorso di allargamento dei confini da parte delle aziende del Centergross e quanto conta in termini di fatturato puntare sui mercati esteri?

"L’export vale all’incirca il 50% del fatturato delle nostre aziende del comparto moda: una quota già molto importante, ma con grandi margini di miglioramento, proprio grazie alle caratteristiche che ho descritto prima. Come Centergross lavoriamo per offrire strumenti e opportunità sia alle aziende più strutturate, sia a quelle di dimensioni più piccole, che senza di noi avrebbero oggettivamente più difficoltà a sviluppare iniziative volte all’internazionalizzazione. Più in generale, lavoriamo sempre con la logica del gruppo: ci piace che le aziende di Centergross si presentino all’Italia e al resto del mondo unite e coese, che poi è lo spirito con cui nel 1977 fu creato il nostro meraviglioso distretto".