Lunedì 29 Aprile 2024

Bonus acqua potabile 2022: come richiederlo e la circolare dell'Agenzia delle Entrate

Quando scade l'incentivo e come presentare la domanda

Il riempimento di una caraffa d'acqua da un rubinetto domestico (Ansa)

Il riempimento di una caraffa d'acqua da un rubinetto domestico (Ansa)

Milano, 2 febbraio 2022 - Se avete acquistato un sistema per depurare, mineralizzare e "gasare" l’acqua potabile l’anno scorso avete tempo fino al 28 febbraio per presentare all’Agenzia delle Entrate la domanda per usufruire del nuovo bonus acqua potabile che consente un credito d’imposta fino a un massimo, per i privati, di 500 euro.

Il bonus acqua potabile, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 per ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica per i consumi di acqua minerale, e prorogato fino al 2023 con la Legge di bilancio del 2022, è tornato d’attualità in questi giorni per la comunicazione con la quale l’Agenzia delle Entrate ha deciso di prolungare da 5 a 10 giorni il tempo nel quale rispondere alle domande di accreditamento del bonus, quindi accettarle o scartarle.

Con la circolare diffusa nei giorni scorsi (www.agenziaentrate.gov.it), l’Agenzia delle Entrate ha fatto infatti sapere che, in base alle attribuzioni conferitegli nel provvedimento numero 153000 del 16 giugno 2021 – quello con il quale si dava l’avvio operativo al bonus acqua potabile - , al punto 4.4, le parole "entro 5 giorni" sono sostituite con le parole "entro 10 giorni".

Questo "al fine di consentire all’Agenzia delle Entrate di verificare l’esistenza nelle banche dati catastali delle unità immobiliari i cui dati identificativi sono riportati nella comunicazione" con la quale viene richiesto il credito d’imposta. Inoltre l’Agenzia ricorda la predisposizione del modulo (scaricabile dal sito) con il quale deve essere richiesto il bonus per via telematica e, una volta concesso, utilizzarlo come credito d’imposta a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi.

Ma come funziona questo bonus? Un incentivo anti-plastica. Il bonus acqua potabile riguarda l’acquisto di depuratori d’acqua nella propria abitazione. Nello specifico l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290. Il bonus viene riconosciuto attraverso un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 fino a un massimo di 1.000 euro a unità immobiliare per i privati (quindi con un credito di 500 euro) e un massimo di 5.000 euro per le attività commerciali e istituzionali (quindi con un credito di 2500 euro). Non esistono né limiti di reddito né di abitazioni (di proprietà, in usufrutto o in affitto) per ottenere il bonus.

Come ottenere il credito d’imposta

La spesa deve essere documentata tramite fattura elettronica o documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale di chi richiede il credito d’imposta.Inoltre bisogna pagare con un mezzo tracciabile (versamento bancari o postali, pagamenti con carte di credito o debito e/o bonifici) e quindi non si possono utilizzare i contanti. Per le spese sostenute fino al 16 giugno 2021 vengono però considerati validi tutti i mezzi di pagamento e se la fattura o lo scontrino non riportano il codice fiscale lo si può annotare sul documento. Il bonus viene riconosciuto solo comunicando all’Agenzia delle entrate la spesa sostenuta dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo. Quindi per i depuratori installati nel 2021 nel febbraio 2022 Il bonus può essere utilizzato in compensazione per pagare altre imposte tramite il modello F24, oppure può essere indicato nella dichiarazione dei redditi. Tra il 1° e il 28 febbraio 2022 quindi va presentato all’Agenzia delle entrate il modulo di "comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile" per le spese sostenute nel 2021, scaricabile dal portale dell’Agenzia. La comunicazione deve essere inviata esclusivamente in via telematica tramite sempre il sito dell’Agenzia, direttamente o tramite un intermediario abilitato (commercialista, Caf). Analoga comunicazione infine da quest’anno va inoltrata anche all’Enea (www.enea.it).