Washington, 25 maggio 2015 - Le figlie accusano ma gli esami smentiscono: il re del blues B.B. King non è stato avvelenato. Karen Williams e Patty King fanno nomi e puntano il dito contro il business manager di B.B. King, LaVerne Toney, e l'assistente personale Myron Johnson. Ma dalle analisi autoptiche preliminari sul cadavere, scattate dopo la denuncia delle due donne, non emergono tracce di sostanze sospette. Lo ha reso noto l'ufficio del Medico legale del Nevada.
I risultati completi saranno noti soltanto tra 6-8 settimane. La polizia di Las Vegas ha comunque negato di aver aperto un'inchiesta per l'omicidio di B.B. King, morto il 14 maggio nella sua casa a Las Vegas all'età di 89 anni.
Le due donne sostengono che alla famiglia siano state proibite le visite e che alla sua morte abbiano assistito solo il suo manager e il suo assistente. Il decesso era stato attribuito dal medico di King a demenza vascolare, una serie di piccoli ictus collegati al diabete. Toney, che è anche l'esecutore del testamento per l'eredità di decine di milioni di dollari di B. B. King, ha definito i sospetti avanzati dalle due eredi "ridicoli".
Tre medici hanno verificato che il musicista ha ricevuto cure appropriate 24 ore al giorno e che è stato monitorato da specialisti "fino a che non è deceduto tranquillamente nel sonno", ha riferito il suo avvocato, Brent Bryson.