Lunedì 29 Aprile 2024

Green Hill bis, i veterinari chiedono il rito abbreviato

Enpa è stata ammessa come parte civile e a breve presenterà una propria controrelazione sui fatti che, sostiene la Protezione animali, sono strettamente connessi a quelli valutati nel primo dibattimento

Beagle in una foto AFP

Beagle in una foto AFP

Roma, 27 aprile 2016 – L'Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammesso come parte civile al processo “Green Hill bis” che si è aperto oggi a Brescia e che vede imputati due veterinari e tre dipendenti che prestavano servizio presso l'allevamento di Montichiari. Pesanti le accuse a carico dei veterinari che devono rispondere dei reati di concorso in maltrattamento di animali, falsa testimonianza, omessa denuncia e falso in atto pubblico, mentre i dipendenti devono rispondere solo del reato di falsa testimonianza.

«A differenza dei dipendenti, i due medici veterinari della struttura – spiega l'avvocato Valentina Stefutti – che rappresenta Enpa nel procedimento giudiziario hanno chiesto di accedere al rito abbreviato; una richiesta, questa, subordinata alla presentazione di una relazione tecnica da parte di un consulente della difesa. Naturalmente, non appena sarà depositato tale documento, noi produrremo a nostra volta una “controrelazione” tecnica per fornire al giudice un più ampio quadro possibile di quanto accaduto a Green Hill e della catena di responsabilità».

Per questa ragione, ENPA in udienza ha formulato una precisa richiesta in tal senso. Secondo Enpa, pur trattandosi di due processi distinti, l'esito del Green Hill 1, che ha superato anche l'esame della Corte d'Appello, non potrà non avere effetti anche sul procedimento che si è aperto oggi. «I due gradi di giudizio – prosegue Stefutti – hanno accertato che nell'allevamento di Montichiari sono stati commessi reati contro gli animali, per cui auspichiamo che Green Hill bis possa accertare le responsabilità di coloro i quali, oltre ai vertici della struttura, secondo l'ipotesi accusatoria potrebbero aver contribuito a tali reati». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]