Lunedì 29 Aprile 2024

Ucraina, si continua a morire. Berlusconi attacca: "Sanzioni anti-Russia irresponsabili"

Una donna è morta nella notte nei pesanti scontri scoppiati nella città portuale di Mariupol, altre tre persone sono rimaste ferite

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin (Ansa)

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin (Ansa)

Mariupol (Ucraina), 7 settembre 2014 - Nonostante la tregua, si continua a morire sotto le bombe in Ucraina orientale. Intanto l'ex premier Berlusconi, storico amico di Putin, bolla come "atteggiamento ridicolmente sanzionatorio" quello adottato dall'Europa e della Nato nei confronti della Russia.

UNA VITTIMA, TRE FERITI - Una donna è morta nella notte nei pesanti scontri scoppiati nella città portuale di Mariupol, sul mare di Azov. E' la prima vittima da quando, due giorni fa, è stato siglato il cessate il fuoco tra le truppe di Kiev e i separatisti filo-russi. In un comunicato, il comune di Mariupol ha fatto anche sapere che altre tre persone sono rimaste ferite quando i separatisti hanno aperto il fuoco su un posto di blocco in mano ai governativi, alla periferia orientale della città. La calma stamane era tornata, ma i segni delle battaglie della notte erano chiaramente visibili in prossimità del punto di controllo ucraino all'uscita di Mariupol.

INTERVIENE BERLUSCONI - Per il leader di Fi, Silvio Berlusconi, "a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale" si sta assumendo "un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli".

"Siamo in angoscia per la profonda crisi dell'economia che va di male in peggio - ha spiegato Berlusconi intervenendo al telefono a un convegno di giovani azzurri - e ancor più per la situazione internazionale e per le decisioni dei vertici occidentali, americani, la Nato, i vertici europei che, direi incredibilmente e irresponsabilmente, hanno cancellato e stanno cancellando il grande lavoro e i risultati che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di guerra fredda che ci aveva angosciati". "Ora - ha concluso - a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale, tutto questo viene cancellato con un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non puo' non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli". 

SALVINI DA' MANFORTE - "Non sono né le sanzioni economiche né le minacce militari che possono migliorare la situazione, quindi mi sembra demenziale che la Nato con tutto quello che sta succedendo in Medio Oriente vada a rompere le scatole al confine con la Russia'', è la posizione ribadita a margine del forum di Cernobbio dal segretario della Lega Matteo Salvini. Secondo Salvini l'atteggiamento della Nato è spiegabile solo ''se ci sono interessi economici americani in ballo, ma questo a me non interessa''.

PINOTTI SULL'INVIO DI ARMI - "Non abbiamo deciso di dare armi all'Ucraina. Abbiamo deciso di dare altro materiale che ci è stato richiesto ma non armi". Lo precisa il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a margine della Festa dell'Unità di Genova. "In merito ai 100 uomini di cui si è parlato in questi giorni - ha aggiunto Pinotti - sono in realtà 90 soldati della Folgore che partecipano a un'esercitazione della Nato. Fa discutere però che questa esercitazione si svolga nei Paesi baltici e quindi vicino allo scenario ucraino. Si è aperta una discussione sulla presenza di basi fisse della Nato in quell'area, come richiesto da Polonia e Ucraina, ma una base Nato vorrebbe dire un ritorno di Guerra fredda. Per noi è inaccettabile che la Russia abbia invaso un territorio sovrano ma vogliamo sperare che non sia la nemica di domani. Adesso c'è una tensione forte ma non vogliamo costruire nulla da cui non si possa tornare indietro sulla via del dialogo".