Mercoledì 24 Aprile 2024

Marchionne al Governo: "Scegliete tre cose e fatele"

Al workshop Ambrosetti anche Boldrini e Padoan. Il ministro Boschi: "Il Governo non deve essere simpatico, ma cambiare l'Italia". Cantone agli industriali: "Fuori i corrotti". Cottarelli: "Possibili tagli per 20 miliardi"

Marchionne e Padoan al workshop Ambrosetti (Newpress)

Marchionne e Padoan al workshop Ambrosetti (Newpress)

Cernobbio (Como), 7 settembre 2014 - Dopo il 'no' di Renzi al salotto buono del workshop Ambrosetti di Cernobbio - che ieri ha ospitato guru come Tsipras e Casaleggio - oggi è giorno di presenze 'di peso', anche tra le file del Governo e più in genere istituzionali. Dal presidente anticorruzione Cantone alla presidente della Camera Boldrini, dal ministro dell'Economia Padoan a quello delle Riforme Maria Elena Boschi.

BOSCHI - E proprio quest'ultima è tornata a parlare dell'operato del governo. "Siamo l'unico governo che è stato accusato di andare troppo veloce e al tempo stesso lentamente. A mio avviso nessuna delle due critiche è calzante, ha detto Boschi. "E' vero - ha aggiunto Boschi - abbiamo la necessità di agire con determnazione e una certa rapidità, ma dallo sprint iniziale non è cotraddittorio andare ora con passo da marateneta per i prossimi mille giorni". Il ministro ha sottolineato che l'esecutivo ha lavorato "in due fasi: una che si si è basata sui primi 100 giorni e che è servita ad attuare i provvedimenti d'urgenza e l'altra che richiede un orizzonte più ampio condizionato dai meccanismi legislativi". Quindi ha rimarcato che "il compito del governo non è quello di rimanere simpatico ma quello di cambiare l'Italia e non ci sottrarremo alla sfida". Il ministro delle Riforme ha aggiunto di essere consapevole che "ci sono e ci saranno perplessità e critiche". Con scelte difficili - ha concluso - "sappiamo che possiamo perdere le elezioni nel 2018, ma l'importante per noi èrimettere in moto il Paese".

''Attendiamo gli investimenti che Junker ha promesso, 300 milioni di euro dall'Europa'', ha detto ancora Maria Elena Boschi, ricordando anche che le decisioni della Bce hanno reso più facile il credito. Ma al di là di questo ''in Italia - ha concluso - abbiamo il dovere di fare le riforme strutturali e questo eèun compito a cui non vogliamo sottrarci''.

CANTONE - Secondo il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone per sconfiggere la corruzione oltre alle leggi serve una "battaglia culturale" nella quale gli imprenditori possono avere una parte importante come quella che Confindustra ha giocato nella lotta alla mafia. L'associazione degli industriali siciliani, infatti, ha deciso di espellere dall'organizzazione quelli vicini alla criminlità organizzata. A livello legislativo secondo Cantone "è stato fatto abbastanza". "Ovviamente sono convinto che ci sia bisogno di interventi con altre norme note - ha aggiunto al suo arrivo al Workshop Ambrosetti - ad esempio sul falso in bilancio, sull'autoriciclaggio e sulla prescrizione". 

"Sono convinto - ha aggiunto il presidente - che ci sia bisogno di più cose insieme: prevenzione repressione ma soprattutto una battaglia culturale" ed è "fondamentale che Confindustria faccia la stessa battaglia fatta con la lotta alla mafia: se passa l'idea che la lotta alla corruzione può essere conveniente - ha concluso Cantone - c'è la speranza di ottenere qualche risultato".

PADOAN - "Siamo capacissimi" di fare le riforme da soli. Lo ha assicurato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a chi gli chiedeva se l'Italia avesse bisogno della regia dell'Europa per riuscire a fare le riforme. "Noi faremo la nostra parte in Europa e l'Europa fara' la sua", ha aggiunto a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio. 

COTTARELLI - "Tagli per 20 miliardi? Io credo sia possibile farli visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi'', ha detto invece il commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli parlando al Forum Ambrosetti. ''Anzi - ha aggiunto - bisogna andare ben oltre, guardare oltre il 2015. In questo contesto i 1.000 giorni sono tempo giusto''. ''Bisogna cercare di non creare colli di bottiglia'' con l'approvazione di troppi provvedimenti, tanto che poi ci si trova nella difficoltà di attuarli, ha concluso.

MARCHIONNE - "I mille giorni sono appena iniziati, sarà la prova dei fatti a dare il giudizio, il nostro consiglio è scegliete dalla to-do-list tre cose, realizzatele e poi passate alle tre successive", ha detto l'ad di Fiat Crysler Sergio Marchionne al Workshop Ambrosetti. Il consiglio "non richiesto" di Sergio Marchionne al governo  Renzi è "di dimagrire, di ridurre la presenza dello Stato nella vita delle imprese". "L'invito è quello di asciugare la presenza dello Stato nella vita della gente", ha aggiunto ancora  Marchionne, spiegando che "il futuro dell'Italia dipende molto più dalla capacità di rimuovere gli ostacoli dai binari più che da ulteriori ingerenze".

Marchionne non si unisce al coro di critiche al premier che ha dato forfait all'appuntamento del workshop Ambrosetti. E, interpellato dai giornalisti, cosi' ribatte: "Avrà avuto altre cose da fare ma ha mandato cinque ministri e non da poco, come i responsabili dell'Economia e dello sviluppo Economico". Quanto alle accuse mosse a Renzi di non aver partecipato per 'snobismo', Marchionne ha preso le distanze ricordando che "è la prima volta che vengo qui da 11 anni e non è stato per snobismo"

MARONI - L'assenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi a Cernobbio (Como) è un "atto di snobismo" e il premier "ha peccato di superbia", ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commentando il forfait dato da Renzi al Workshop Ambrosetti. "Qui si incontrano quegli imprenditori che sostengono la crescita del Paese - ha sottolineato Maroni - e non servono atteggiamenti di questo tipo nè eccessi di superbia" .

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