Giovedì 25 Aprile 2024

Tra Diawara e il Bologna ora è guerra vera e propria

Il botta e risposta a distanza tra il ds Bigon e Daniele Piraino, agente di Diawara, sancisce pubblicamente la fine delle trattative tra il Bologna e il centrocampista guineano.

Il direttore sportivo del Bologna Riccardo Bigon (bolognafc.it)

Il direttore sportivo del Bologna Riccardo Bigon (bolognafc.it)

Bologna, 30 giugno 2016 – «La volontà di Diawara è quella di andare via». Con queste parole, pesanti come un macigno, Daniele Piraino, da qualche mese agente di Amadou Diawara, ha sancito la definitiva rottura tra il proprio assistito e il Bologna. Come vi avevamo spiegato stamattina, le notizie uscite tra ieri sera e questa mattina avevano già esplicitato quella che era la volontà del giocatore e del suo entourage. Nel primo pomeriggio, ai microfoni di ÈTv e Radio Bologna Uno, il direttore sportivo Riccardo Bigon aveva provato a gettare acqua sul fuoco, incappando però in un paio di inciampi: «Quella di Diawara è una situazione che ho ereditato e che non posso conoscere nel profondo, ma ora il ragazzo si sta allenando in Sardegna con grande professionalità e ottimo spirito. Che il ragazzo abbia l’ambizione di calcare palcoscenici ambiziosi, di fare una carriera di alto profilo e di guadagnare ingaggi di alto livello, penso sia totalmente lecito e assolutamente comprensibile. Il Bologna, dal canto suo, ha già premiato il giocatore con un riconoscimento importante: gli è stata fatta una proposta di contratto, aumentando sensibilmente il suo attuale ingaggio e ponendolo allo stesso livello degli altri calciatori giovani e importanti del Bologna, senza chiedergli nulla in cambio, visto che non è stato richiesto un prolungamento del contratto. Gli è stato semplicemente riconosciuto un aumento dell’ingaggio, una specie di regalo, di riconoscimento a quanto di buono fatto da lui in questa stagione. Per quanto riguarda il Bologna, tutto ciò che giustamente il club deve fare, quando un ragazzo così giovane si mette in luce, è stato fatto e l’intenzione del club è di continuare a farlo, fermo restando che, se dal mercato arriveranno proposte che faranno contenti lui e noi, la cosa si potrà anche fare». A stretto giro di posta, attraverso i microfoni di SkySport24, è arrivata la replica di Piraino: «In relazione a quanto dichiarato dal direttore sportivo Bigon, vorrei precisare che la trattativa con il Valencia prosegue da tre mesi. Il loro direttore generale Pitarch è venuto a Milano tre volte, senza mai riuscire a incontrare Fenucci. La trattativa si è incrinata definitivamente quando lo stesso Pitarch, giunto a Bologna, ha potuto toccare con mano la ritrosia del club a discutere, nonostante un’offerta concreta superiore ai dieci milioni. Al momento non abbiamo ricevuto alcuna proposta. Il Bologna valuta Diawara 20 milioni, ma ad oggi lo paga 3000 euro al mese, come fosse un giocatore di interregionale. Non posso sentir parlare di un regalo, lo trovo irrispettoso nei confronti di un ragazzo che ha giocato più di trenta partite da titolare. Spero che questa situazione non prosegua fino ad agosto, visto che i dirigenti del Bologna sanno che la volontà di Diawara è quella di andare via». Più chiari di così si muore: Diawara non ha intenzione di sedersi a un tavolo con il Bologna, a prescindere dall’offerta presentata dal club rossoblù. La palla passa ora proprio al Bologna, che non sembra intenzionato ad accettare questo tipo di ricatti: se il giocatore verrà ceduto (cosa che pare ormai certa), non sarà al Valencia. Lo stesso Bigon, nel corso della stessa intervista, ha ammesso che «ci sono interessamenti abbastanza concreti da più di qualche squadra italiana e da almeno tre-quattro squadre straniere». In questo momento, in pole position c’è la Roma, ma in una situazione in evoluzione come questa fare qualsiasi tipo di previsione è assai complicato. MARCO FRANCIA