Venerdì 26 Aprile 2024

Nazionale, Tavecchio avverte i club: "Faremo gli stage a prescindere"

Il presidente della Figc è chiaro: "Terremo conto di chi manderà i calciatori e chi no. Non possiamo abdicare su una questione che ci chiede il ct". Poi conferma l'introduzione della tecnologia: "Ma non so se inizieremo in A o in B"

6 - Carlo Tavecchio

6 - Carlo Tavecchio

Milano, 26 gennaio 2015 - "Gli stage della Nazionale li faremo a prescindere e, pur non prendendo provvedimenti sanzionatori, terremo conto di chi ci manderà i giocatori e chi no". Carlo Tavecchio, presidente della Figc, manda un messaggio chiaro ai club di serie A. Lasciando via Rosellini, dove nella sede della Lega si è tenuto l'incontro tra Conte e i tecnici della serie B, il presidente federale è chiaro: "Non mi compete fare riflessioni sui rapporti e le diatribe tra allenatori", dice in riferimento alle polemiche Conte-Allegri sugli stage. "La Federazione non può abdicare a una questione che il nostro ct chiede. Con chi non manderà i calciatori non ci saranno sentenze, noi non siamo censori, ma si rispettino il prestigio e le teorie della federazione. Del resto senza la tessera Figc non si gioca, non si fanno i campionati italiani e i campionati del mondo. Facciamo richieste alle società e prenderemo in considerazione chi risponderà, per le altre ne prenderemo atto". 

SI' ALLA TECNOLOGIA - Altro tema caldo è quello della tecnologia in campo, chiesta a gran voce da una parte crescente degli addetti ai lavori dopo gli ultimi casi di gol fantasma: "Partiremo a luglio con questa novità. Non posso dire se partimmo dalla Serie B o dalla Serie A - ha spiegato - che si tratti dell'occhio di falco o dell'occhio di bue, qualcosa partirà".

"SERVE SACRIFICIO" - "Conte ha illustrato a una platea importante le sue teorie e la sua linea. In particolare ha voluto insistere sulla cultura del sacrificio perché ritiene che anche negli allenamenti i giocatori italiani si sacrifichino di meno che all'estero. Questo anche a mio avviso è un problema non solo del calcio, ma di tutta la società italiana, in cui il sacrificio è iniziato a diminuire già a partire dalla scuola. Se si continua così saremo sempre secondi".