Mercoledì 24 Aprile 2024

Olimpiadi, siamo sempre poveri ma belli

Federica Pellegrini (LaPresse)

Federica Pellegrini (LaPresse)

Poveri ma belli. O almeno così è lecito sperare. A poco più di tre mesi da Rio, lo sport italiano si specchia nella dignità irriducibile di Federica Pellegrini, scelta come portabandiera a furor di popolo, per rubare una frase al presidente del Coni. Ma ci sta di pensare che a Malagò non sfugga il quadro generale.

Siamo una nazione nella quale l’agonismo ‘di base’ continua a scontrarsi con ritardi biblici. In Germania alle elementari non ti promuovono se non passi anche l’esame di nuoto, per dire. Qui la scuola non è in grado di fare quanto dovrebbe. Con bilanci federali che piangono.

Non di rado bravissimi tecnici nostrani varcano il confine, perché all’estero non sono costretti ad accontentarsi di stipendi da fame. Potrei andare avanti, se non fosse che mi sono stufato. Queste cose ce le raccontiamo da decenni e si rassegnino i più giovani, le sentiranno anche nel 2036.

Servirebbe una clamorosa rivoluzione culturale. Uno come Malagò le idee ce le avrebbe anche, l’entusiasmo non gli fa difetto, ma non esiste la volontà politica.

Dell’Olimpiade ci si ricorda, a Palazzo, solo ogni quattro anni e ovviamente quando c’è da concorrere per organizzare l’evento, pensando alle infrastrutture, che vanno bene per carità, ma vogliamo parlare degli impianti di Torino 2006 abbandonati o chiusi? Comunque, bando alla malinconia. Siamo poveri ma belli. Abbiamo Fede e ce ne vuole tanta.

Esiste un pezzo d’Italia, la meglio gioventù, che nei giorni e nelle notti di Rio saprà farci battere il cuore, perché la passione vince sempre sulla mediocrità. Auguri, ragazze e ragazzi.