Mercoledì 24 Aprile 2024

Milan, Mihajlovic in panne. Ottanta milioni buttati via

Sinisa Mihajlovic (Lapresse)

Sinisa Mihajlovic (Lapresse)

Tira un forte vento di Centro Sud sul campionato (Fiorentina, Roma, Napoli), mentre per Mihajlovic l’aria si fa pesantissima e avvelenata, dopo un’umiliazione del genere. Un crollo clamoroso. Milan in balìa del Napoli. Mai successa, una cosa del genere, neanche ai tempi di Maradona. Questo Milan smarrito troppo in fretta non regge il confronto con quello di Inzaghi. Peccato che nel frattempo siano stati spesi ottanta milioni per quelli che dovevano essere i gioielli di un nuovo corso, ma l’effetto più che altro è quello di bigiotteria calcistica.

Qualche mese fa, Mihajlovic si presentò a Empoli per uno stage con l’amico Sarri, ma a giudicare dalla partita di ieri i ruoli non sono cambiati, con il tecnico toscano (considerato a suo tempo troppo provinciale e poco adatto a Milano, alla Bianciardi) nei panni, senza offesa per Mihajlovic, del professore nei confronti del collega. L’idea di squadra e di partita del Napoli è stata superiore, completa, organizzata, matura. Un disegno tattico molto più lucido, da parte di Sarri, ben emerso in campo. Una difesa sicura e puntuale, pressing, verticalizzazioni, e là davanti Insigne e Higuain scatenati. Niente del genere, da parte del Milan.

Il regalo di Zapata che ha portato al primo gol ha messo in discesa la partita per Sarri, ma il Napoli stava comunque meglio in campo. Nel primo tempo, una certa reazione da parte del Milan c’è stata, ma senza riuscire ad arrivare mai al tiro, e la dice tutta. La prima parata di Reina dopo un’ora di gioco su un colpo di testa di Ely, dietro imbarazzante e ingenuo. Nessuno, fra i rossoneri, capace di inventare qualcosa, e diventa improduttivo giocare a tutti costi con un trequartista, adattando Bonaventura, quando il ruolo, passato un po’ di moda, richiederebbe un fantasista di qualità e di classe. Il Milan, con una difesa da incubo, ha perso il confronto in ogni reparto, come spiega bene il punteggio. «To Bee or not to Bee», la battuta amara torna pesantemente di moda, dentro e fuori il campo, per un Milan in stato di disgrazia e per Mihajlovic.