Venerdì 26 Aprile 2024

Milan, El Shaarawy studia da mezzala. Ibrahimovic resta il sogno di Galliani

Mihajlovic vuole provare il Faraone a centrocampo. Intanto lunedì firma José Mauri. In difesa piace Romagnoli, mentre per l'attacco si aspettano segnali da Zlatan

Stephan El Shaarawy (Ansa)

Stephan El Shaarawy (Ansa)

Milano, 5 luglio 2015 - Domani José Mauri (triennale a un milione stagionale) dirà trentatrè e sarà il quarto tassellone del mercato cacciavite dopo Bertolacci, Bacca e Luiz Adriano. Intanto il nuovo diavolo suda nella broda afosa che grava anche su Milanello. E fu mattino e fu sera nel secondo giorno di Sinisa Mihajlovic: i tifosi (cui è concesso assistere) provano quasi un piacere fisico nel vedere il serbo che non risparmia fatiche allenatorie ai rossoneri. Per carità, a parlare da ignoranti questa dovrebbe essere una fase di carico, dunque il travaglio è la prassi. Dalle 10 del mattino in campo, due ore di corsa. Da lunedì doppia seduta. Nessuno fa confronti con l’anno scorso, il passato è stato rimosso con l’ultimo degli unti del signore di Arcore. Il futuro è asciutto.

"Quest’anno siamo partiti proprio bene" dice Cristian Abbiati, veterano cui è stato allungato il contratto di un anno. Lo pensa anche Mauro Tassotti, che pareva voler divorziare dal Diavolo ma invece è ancora in Casa Madre, mutuando la sua esperienza nelle nuove incombenze di osservatore. Sulla buona ripartenza del Milan è persuaso anche Philippe Mexes, l’Attaccabraghe, anche lui confermato per diretta intercessione del Grande Capo, cui piace la tempra del francese. Anche El Shaarawy è contento del nuovo Milan: con Mihajlovic proverà a fare il mediano e chissà che non siano i fausti prodromi di una svolta personale. E Menez? Forse è ancora presto per chiederlo.   Così come è presto ritenere completata la missione multicefala di Adriano Galliani. Dare un totem (o anche mezzo) alla retroguardia è la faccenda più urgente, a parte quell’altra, per conto del padreterno milanista, messianica e ornirica: riportare Zlatan Ibrahimovic al Diavolo. Per quanto concerne la difesa, il tentativo sul giallorosso di ritorno Alessio Romagnoli continua: per le sue fette il Milan offre 17 milioni, la Roma ne vuole almeno 20. L’alternativa è Laporte (Athletic Bilbao) ma ha una clausola rescissoria disperante: 50 milioni di cucuzz-euro. Quanto a Ibra, potremmo farcire queste righe con effetti speciali e ipotesi stupefacenti. L’idea è che se Silvio vuole Silvio fa. Tipo un triennale a 7 milioni stagionali più bonus e gettoni dell’autopista? Tipo, tipo.