Mercoledì 24 Aprile 2024

Mihajlovic: "Per il Milan non firmo per il terzo posto, voglio di più"

Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic

Milano, 22 agosto 2015 - Ambizioni rossonereSinisa Mihajlovic aveva abituato i tifosi della Sampdoria a numerosi aforismi e citazioni durante i colloqui con i giornalisti nei pre partita. A Milanello ha deciso di presentarsi in maniera diversa, con una dichiarazione d'intenti che non lascia spazio a fraintendimenti: "Non firmo per il terzo posto".

Uscire cosi' allo scoperto e' rischioso, ma il tecnico serbo ha intuito quanto fosse gia' azzardato solamente accettare un incarico del genere. Prendere in mano una squadra come il Milan, cosi' importante, reduce da due stagioni disastrate. Le poche partite estive hanno ridato segni di vita a un gruppo che sembrava crollato in un coma irreversibile. Lo stesso allenatore sta percependo questa piccola rinascita: "Mi sono accorto che c'e' entusiasmo, pero' so anche che bastano 2-3 partite non fatte bene e torna tutto come prima. Dobbiamo sfruttare questo momento di fiducia e entusiasmo. Quando una squadra va bene cresce tutto e per noi e' piu' facile perche' cresce l'autostima della squadra".

Che qualcosa sia realmente cambiato lo si percepisce gia' nel gruppo, tra gli sguardi dei giocatori, dal clima surreale e silenzioso degli allenamenti. Tutti, dal primo all'ultimo, sono focalizzati su un unico obiettivo, ridare gloria a questi colori: "Di sicuro abbiamo fatto un buon lavoro in estate, i giocatori mi hanno sempre seguito e si sono dimostrati molto disponibili. Adesso comincia il nostro viaggio: saranno 38 finali. Iniziamo su un campo difficile, contro un avversario forte. Ma e' meglio perche' possiamo far capire subito chi siamo. Ci sono squadre che hanno il diritto di sognare di vincere e altre che hanno il dovere di vincere: il Milan fa parte di queste ultime". Giusto mettere in chiaro questi punti fondamentali, onde evitare poi ritirate pubbliche in caso di pareggi e sconfitte casalinghe contro qualche piccola. Per ritornare a galla servira' un tipo alla Sinisa. Rude ma onesto, ferreo ma diretto: "Sono sempre lo stesso come carattere. Sicuramente come allenatore non sono lo stesso di 4 anni fa. Sono sempre diretto, sono fatto cosi'. Se io voglio dai giocatori lealta' e rispetto, sono il primo che lo deve fare. A qualcuno non piacera', ma diro' sempre la verita' e quello che penso ai giocatori".

E quello che pensa sul gioco e sui risultati non e' evidentemente molto chiaro, visto che proprio in conferenza ha voluto chiarire alcuni aspetti del suo credo calcistico: "Vorrei fare un chiarimento: non ho mai detto che non guardo lo spettacolo e cerco solo risultati. Io so che nella storia del Milan i risultati sono sempre arrivati attraverso il gioco. Ma attenzione, i risultati non arrivano se una squadra non e' aggressiva, organizzata e soprattutto se sa quello che fa". Meglio mettere in chiaro le cose subito, visto che al Milan in passato ci sono stati allenatori troppo difensivi e poi puntualmente liquidati. Il tecnico questa mentalita' la sta gia' intravedendo tra i suoi ragazzi: "Mi piace che i ragazzi stiano acquisendo una mentalita' offensiva. E sono convinto che la vedremo anche contro la Fiorentina: se faremo le cose che abbiamo preparato, potremo vincere".

Mihajlovic si sente fortunato, avendo trovato un club disposto a investire dopo anni di austerita'. Rimane convinto che la societa' sappia quali siano le necessita', nonostante in attacco le risorse non manchino: "Penso che abbiamo uno dei migliori attacchi della Serie A. Bacca e Luiz Adriano sono giocatori forti, che abbiamo preso per fare gol e fare la differenza. Dobbiamo essere bravi a metterli in condizione di fare gol. Non credo di aver avuto difficolta', perche' i ragazzi mi hanno ascoltato e dato fiducia. Siamo migliorati rispetto a un mese fa. La mentalita' sicuramente e' cambiata, cerchiamo di scalare in avanti, di recuperare in avanti. Tra un mese saremo ancora meglio". Tra un mese potrebbe essere anche il tempo di capitan Montolivo, in panchina domani ma presente oggi in conferenza assieme al suo compagno di reparto De Jong: "E' un anno per me importante. Vengo da un anno difficile dove ho giocato solo 10 partite e ho fatto due interventi chirurgici. Ho voglia di dimostrare il mio reale valore". Sempre carico e positivo anche l'olandese, fresco di rinnovo e con nuove motivazioni: "Sono molto contento di restare qua perche' credo in questo progetto. Abbiamo cambiato tante cose, nuovo allenatore con un'altra filosofia di gioco. Il nostro obiettivo e' tornare in Europa". Primi tre posti ed Europa: al Milan le idee sono chiare, cosi' come le ambizioni. La Fiorentina potra' dire se siano davvero realizzabili.