Mercoledì 24 Aprile 2024

Bologna, le manovre di mercato

Qualora Diawara rimanesse un giocatore del Bologna, Bigon e Di Vaio potrebbero ripiegare sulla cessione di altri giocatori, raggiungendo così il duplice obiettivo di fare cassa e di liberare spazio per i possibili nuovi arrivi.

Marios Oikonomou (LaPresse/Massimo Paolone)

Marios Oikonomou (LaPresse/Massimo Paolone)

Bologna, 26 giugno 2016 – Sfoltire prima di acquistare. Sembra essere questa la linea guida che il Bologna ha intenzione di seguire in questa prima fase di mercato. Un po’ per esigenza, perché dai denari ricavati dalla cessione di alcuni giocatori potrebbero arrivare preziose risorse da reinvistire sui nuovi acquisti, un po’ per una precisa volontà di Donadoni, che è sì disposto ad attendere le ultime fasi del mercato per l’arrivo di un paio di giocatori – non di più – di un certo livello, ma vuole avere le idee chiare fin dall’inizio del primo vero ritiro rossoblù (quello di Castelrotto) su chi rimarrà e chi no dei giocatori della passata stagione, per poter iniziare a impostare dal punto di vista tattico (e non solo) la squadra per la prossima stagione.

In quest’ottica, la situazione più spinosa è certamente quella relativa ad Amadou Diawara. Nessuno, tra i possibili acquirenti, sembra intenzionato a tirar fuori i 15 milioni che il Bologna ha fissato come prezzo minimo per assicurarsi le prestazioni del centrocampista guineano. Per questo, il Bologna si sta attrezzando per far fronte alla mancata cessione del 19enne centrocampista rivelazione della passata stagione, magari facendo cassa con le cessioni di altri giocatori rossoblù che hanno mercato: al già ceduto Crimi, potrebbero presto affiancarsi non solo Matteo Mancosu (per il quale è forte l’interessamento di molti club di B, Novara e Trapani in testa), ma anche giocatori più in alto nella scala gerarchica della rosa rossoblù.

Come Marios Oikonomou, per esempio: nonostante la passata non sia stata la stagione della consacrazione, il difensore greco ha conquistato il posto da titolare nella Nazionale greca, guadagnandosi diverse menzioni tra i taccuini degli osservatori di diversi club, in Italia e in Europa; il Bologna non potrà mai pensare di incassare i 10 milioni che richiedeva l’estate scorsa, ma una cifra compresa tra i 3 e i 5 milioni potrebbe essere alla portata. Rimanendo nel reparto arretrato, non mancano le richieste neanche per Luca Rossettini e Ibrahima M’Baye: il primo si man mano guadagnato il ruolo di uomo-spogliatoio e verrà ceduto solo nel caso di offerte davvero irrinunciabili (come non è la proposta di scambio con Gonzalez avanzata dal Palermo), mentre sul laterale senegalese il forte l’interesse di alcuni club della Bundesliga potrebbe spingere il Bologna a cedere un giocatore i cui margini di miglioramento – soprattutto dal punto di vista tattico – sono enormi. Ancora da valutare la situazione di Anthony Mounier: l'esterno transalpino ha mercato in Francia, ma non si muoverà prima della definizione della questione Giaccherini.

Tra le possibili cessioni a sorpresa, i nomi su cui porre la maggiore attenzione sono quelli di Sergio Floccari e Antonio Mirante. Come vi abbiamo raccontato ieri, sulla punta calabrese avrebbe messo gli occhi il Venezia dell’ex Presidente rossoblù Joe Tacopina, neopromosso in Lega Pro. Un’offerta concreta ancora non c’è, ma qualora questa arrivasse, Floccari sarebbe disposto a fare le valige e a salutare Bologna dopo appena sei mesi. Le richieste di un ritocco dell’ingaggio avanzate da Mirante parrebbero invece suggerire l’interesse di più di una società per il giocatore: forse non la Juve, magari la Fiorentina di Corvino, che probabilmente perderà Tatarusanu e che potrebbe aver pensato a Mirante come sostituto del rumeno. Il Bologna, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di privarsi del giocatore, ritenuto tra gli intoccabili da Donadoni, ma non ha nemmeno voglia di cedere alle richieste di giocatori e procuratori.

C’è anche la questione relativa al regolamento sulle liste a cui le società di Serie A dovranno rigorosamente attenersi dall’inizio della prossima stagione; il pericolo che il Bologna non vuole correre è quello di ritrovarsi in casa un piccolo esercito di esuberi. Già dalle convocazioni per il pre-ritiro di Castiadas (iniziato quest’oggi), la società ha voluto mandare un messaggio chiaro ai giocatori che – come Acquafresca o lo stesso Morleo – non rientrano più nei piani: qui per voi non c’è più spazio né considerazione, se vorrete trovare spazio lo dovrete necessariamente fare in altri lidi. Nelle prossime settimane vedremo se questa strategia porterà i suoi frutti.