Mercoledì 24 Aprile 2024

Marine Le Pen sfida i giudici: "Non vado all'interrogatorio"

Scandalo degli stipendi fittizi, la leader del Front National scrive alla magistratura: non andrà alle convocazioni fino alle elezioni dell'11 e 18 giugno

Marine Le Pen non va all'interrogatorio dei giudici (Lapresse)

Marine Le Pen non va all'interrogatorio dei giudici (Lapresse)

Patigi, 24 febbraio 2017 - Sfida di Marine Le Pen ai giudici, da lei accusati di "complotto" ai suoi danni. Convocata per un interrogatorio nel quadro dell'inchiesta sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo, la presidente del Front National, candidata alle presidenziali francesi per l'estrema destra, ha risposto con una lettera di rifiuto. Nella lettera, secondo Le Monde, Marine Le Pen ha dichiarato che non si recherà ad alcuna convocazione di polizia o giudici fino alla conclusione delle elezioni politiche dell'11 e 18 giugno.

In realtà, rifitandosi di presentarsi presso gli uffici della polizia anti-corruzione, Marine Le Pen non rischia granché: è protetta dall'immunità come parlamentare europea  e quindi non può essere oggetto di misure coercitive da parte delle autorità. La stessa cosa non vale per i suoi due assistenti, Griset e Légier. Se i giudici vogliono comunque interrogare la Le Pen, nota la stampa francese, l'unica opzione sarebbe la richiesta formale di revoca dell'immunità parlamentare, una procedura che potrebbe prendere diverso tempo e dall'esito incerto.

LA VICENDA - L'assistente personale della candidata di estrema destra è stata incriminata dalla magistratura francese per lavori fittizi al Parlamento europeo. Catherine Griset, capo di gabinetto della Le Pen, avrebbe incassato in maniera fraudolenta una cifra di 340 mila euro. Griset e la guardia del corpo della Le Pen, Thierry Legier, erano stati fermati e interrogati dagli agenti dell'ufficio anticorruzione, ma l'uomo non è stato al momento imputato. I due avrebbero incassato lo stipendio dal Parlamento europeo, ma in realtà avrebbero lavorato in Francia esclusivamente per il Front National.  Marine Le Pen ha rifiutato di restituire le somme chieste dal Parlamento europeo - che ha deciso di trattenere direttamente sul suo stipendio una cifra pari a 16 mila euro al mese - e si difende parlando di una mossa politica.  "C'è un rischio alto che il sistema della giustizia venga manipolato - ha dichiarato - Penso che oggi il sistema della giustizia non stia facendo il suo lavoro di sangue freddo, imparzialità e indipendenza. Tutto indica che sia così". Nonostante lo scandalo i sondaggi non segnalano cali nelle percentuali attribuite alla Le Pen in vista dei due turni delle elezioni presidenziali di primavera.