Venerdì 26 Aprile 2024

Lippi consiglia la Juve: "Pogba come Zidane, venderlo per ricostruire la squadra"

L'ex tecnico bianconero ricorda la cessione di Zizou: "Era il più forte, mi chiamò Umberto Agnelli per dirmi: 'Dobbiamo venderlo, ma prendiamo 150 miliardi'. Arrivarono Buffon, Thuram e Nedved e continuammo a vincere"

Marcello Lippi con Umberto Agnelli (Ap)

Marcello Lippi con Umberto Agnelli (Ap)

Torino, 20 gennaio 2015 - "Sarà un grande sacrificio privarsi di Pogba, ma sarebbero tanti soldi per comprare 3-4 giocatori e garantire la continuità". Così Marcello Lippi commenta ai microfoni di Sky Sport le tante voci di mercato su un possibile addio del giovane fenomeno francese ai colori bianconeri.

L'ex allenatore della Juventus ha ricordato le analogie con la cessione di Zinedine Zidane nel 2001. "Mi chiamò il dottor Umberto Agnelli e mi disse: 'Marcello, ho una brutta notizia per te. Dobbiamo vendere Zidane, ma stai tranquillo che prendiamo 150 miliardi'. Zidane era il giocatore più forte del momento, era una grave perdita per noi. Comprammo Nedved, Thuram e Buffon e continuammo a vincere", ha detto Lippi. 

Per l'ex ct la Juve è ancora le favorita per la vittoria dello scudetto: "Ha qualcosa più delle altre a livello di mentalità". Poi in questa stagione "ha avuto degli infortuni importanti, per esempio non ha avuto praticamente Barzagli. Hanno dovuto giocare quasi sempre gli stessi giocatori e questo alla lunga potrebbe rappresentare un problema. La società potrebbe ricorrere ai ripari per rinforzare la rosa a gennaio, ma credo sia semplicemente la più forte".

CORSA CHAMPIONS - "E'  tutto ancora aperto. Mihajlovic ha dato alla Samp una organizzazione di gioco all'europea con un calcio offensivo e di grande aggressività. La Fiorentina, anche le milanesi possono sperare. Il Napoli ha alti e bassi importanti come anche la Lazio, ma sicuramente la Roma deve stare attenta alla crescita degli azzurri che sono i favoriti".

CRISI MILAN - "Le milanesi sono in fase di ricostruzione, hanno cambiato gli allenatori e tanti giocatori. Non è facile costruire una nuova mentalità. La carriera di Inzaghi è iniziata nel settore giovanile, facendo ottimi risultati, dimostrando di avere le giuste attitudini per questo mestiere, ma diventare allenatore di una grande squadra non è semplice. Devono funzionare tante componenti, come società, calciatori e tutto".