Mercoledì 24 Aprile 2024

La Juve gioca l'asso. Fiorentina di lusso, ma la Roma c'è

UN GUIZZO di Gomez e una Fiorentina da gran gala del calcio rallentano la Roma e spingono la Juve a +7 sulla squadra di Garcia. Pareggio intenso e gara bellissima quella del Franchi con i viola padroni del primo tempo e la Roma a tratti irresistibile nella ripresa, trascinata da un Iturbe imprendibile. La gara dice che la Roma rallenta ma non è spacciata per la corsa-scudetto e i viola hanno le carte in regola per puntare al terzo posto. Banale dirlo ma anche nel calcio ad alta intensità di oggi il fuoriclasse ha un ruolo chiave. Due prodezze di Pogba hanno deciso la sfida tra Juve e Chievo, sottolineando una volta di più le qualità di mister 100 milioni, futuro re del mercato, che oggi si propone pure come uomo-squadra quando tranquillizza il bollente Vidal deluso per la sostituzione. L’Inter di Mancini, nonostante il frenetico attivismo sul mercato, non ha un Pogba e nemmeno qualcosa di simile. Shaqiri, entrato nella ripresa, prova a illuminarla, Podolski fa sentire il suo peso, ma alla fine un onesto Torino va a cogliere i tre punti con una zuccata di Moretti solo in piena area a 10 secondi dallo scadere. L’Inter conferma capacità di manovra, ma anche l’assenza di un uomo-guida, di un regista autentico che Kuzmanovic non può essere. Non sarà il caso di provare in quel ruolo Hernanes invece di proporlo come improbabile esterno di destra?

A 8 PUNTI dalla zona Champions, Mancini deve trovare in fretta una soluzione o l’Inter rischia di avvitarsi in una crisi simile a quella del Milan. Inzaghi rinvia il licenziamento alla sfida di Coppa Italia con la Lazio di domani sera, mentre Spalletti è già dietro l’angolo. Ma questo Milan denuncia squilibri profondi che vanno aldilà del campo. Anche tagliando il budget, si possono gestire meglio campagna-acquisti ed equilibri di spogliatoio. E non basta un allenatore-bandiera, fedelissimo all’azienda, per chiudere la bocca a una tifoseria in rivolta. In una domenica elettrica due episodi da dimenticare: il nuovo gol-fantasma di Morganella ignorato dall’arbitro Cervellera che ha negato la vittoria al Palermo. E poi il faccia a faccia finale tra gli ultras del Parma e i giocatori, con Cassano a fare da mediatore. Uno spettacolo squallido che denuncia la debolezza del nostro sistema-calcio.