Giovedì 25 Aprile 2024

Juve, Khedira l’uomo della svolta. Assist, gol e tanto ordine

Con lui in campo i bianconeri hanno ottenuto due vittorie in altrettante partite: "Merito di tutta la squadra", risponde il tedesco. Allegri gongola: "Giocatore di spessore internazionale"

Sami Khedira (Ansa)

Sami Khedira (Ansa)

Torino, 5 ottobre 2015 - Chiamatelo pure il 'normalizzatore'. Si scrive e si legge Sami Khedira, madre tedesca, padre tunisino. Con lui in campo è un’altra Juve. Gli sono bastate due partite per far vedere che in estate Marotta e Paratici ci avevano visto giusto, strappandolo a parametro zero. Guadagna tanto, 4,5 milioni netti, vale altrettanto. Esperienza al servizio dei compagni. Quantità e qualità. Lo stereotipo del centrocampista moderno.

Ieri un assist e un gol contro il Bologna. Non proprio un dettaglio. Allegri gongola: «Non ha disimparato in questi 6 mesi (risatina, ndr), è un giocatore di caratura internazionale, d’altronde non giochi per caso nel Real Madrid e nella Germania campione del mondo». Con lui la Signora ha svoltato, ha vinto ancora, ma soprattutto sembra essere più equilibrata in mezzo, dove barcolla di meno.

Che non fosse un bluff era chiaro. Aveva solo bisogno di recuperare dal lungo infortunio che l’aveva tenuto ai box da quel maledetto 1 agosto a Marsiglia, dove aveva alzato bandiera bianca, rimediando una lesione miotendinea di secondo grado del bicipite femorale della coscia destra. Non è ancora al massimo. Ci mancherebbe altro. In Champions ha giocato 75 minuti, ieri ne ha fatti 90, raccogliendo la standing ovation dello Stadium. Applausi per Sami. In campo è una garanzia.

Quando dopo la sosta Massimiliano Allegri ritroverà pure Marchisio a centrocampo sarà diverso. Poi Khedira si è presentato davanti a taccuini e microfoni. «Nei primi venti minuti ho avuto qualche difficoltà, ma in questi mesi ho fatto un gran lavoro per tornare – ha detto – E’ utile avere la pausa, così posso lavorare in vista dell’Inter. La nazionale? Non è una decisione che spetta a me, ho parlato con Loew. E’ normale per il momento non essere convocato, ho giocato poco negli ultimi mesi, l’ultima partita ufficiale con il Real risaliva ad aprile».

Meglio per Allegri, che da martedì potrà allenarlo come si deve. Il tedesco esalta il gruppo: «Con me due partite, due vittorie? Non è solo merito mio. Sembra tutto facile, ma in realtà è merito della squadra che sia contro il Siviglia che contro il Bologna ha giocato molto bene. Qui c’è un bel mix tra giovani, come Dybala e Pogba, ed altri giocatori di esperienza come Buffon, Chiellini e Marchisio, che insieme possono fare grandi cose». Con lui là in mezzo a fare il «normalizzatore» diventa tutto più facile. E meno male che per «qualcuno» era lento, non adatto al calcio italiano. 

Twitter @LucaPasquaretta