Venerdì 26 Aprile 2024

Gattuso: "Milan senza linea. Inzaghi scelta affrettata"

L'ex stella rossonera: "Dopo 25 anni un momento di flessione ci può stare, ma vedo improvvisazione: bisogna essere onesti con i tifosi". Sulla Nazionale: "Deve essere come un club, Conte bersagliato"

 Gennaro Gattuso  (Ap)

Gennaro Gattuso (Ap)

Milano, 30 marzo 2015 - "Dopo 25 anni ci può stare momento negativo, la famiglia Berlusconi ha vinto e investito tanto, ma resto perplesso nel non vedere una linea. Si lascia troppo all'improvvisazione: l'importante è essere onesti con i tifosi". Gennaro Gattuso parla così del momento non troppo felice del Milan. Intervenuto ai microfoni di RadioUno, l'ex stella rossonera non nasconde qualche dubbio anche su Pippo Inzaghi, compagno di tanti successi: "Quando sei giovane e ti propongono il Milan non puoi dire di no. E' stata una mossa affrettata da entrambe le parti, come la mia a Palermo. L'esperienza non si compra al supermercato. Bisogna farla sul campo e se anche sei stato un grandissimo giocatore e hai vinto tanto, fare allenatore è un lavoro diverso".

'Ringhio', sempre alla ricerca della panchina di una società che abbia un progetto ("Lavoro per la passione e per migliorare, non per il denaro"), loda invece il lavoro di Massimiliano Allegri alla Juventus: "E' un tecnico pacato, non si piange mai addosso, è cresciuto molto e sta facendo un buonissimo lavoro. Il segreto però sta nei giocatori che, dopo l'addio di Conte, hanno messo qualcosa in più per dimostrare il loro valore. Se possono vincere la Champions? Per riuscirci ci vuole un pizzico di fortuna. Mi auguro che non sottovalutino il Monaco, che ha eliminato l'Arsenal ed è in una buona condizione".

Parlando di Nazionale, invece, Gattuso chiede maggior rispetto per Antonio Conte, amareggiato per il recente 'caso Marchisio' e i tanti dissidi con la Juventus: "Conte sta facendo un buon lavoro, la Nazionale deve essere una squadra come un club. So che è difficile, ma Lippi ci riuscì, convocando anche chi non non era in forma in quei due anni che ci portarono a vincere il Mondiale. Con i giocatori c'era chiarezza nei rapporti umani e Conte sta facendo la stessa cosa, anche se ultimamente lo stanno stuzzicando. Capisco il veleno di Conte verso la Juve e della Juve verso Conte, ma non è giusto che il ct sia bersagliato su ogni cosa. Non fa bene alla Nazionale e al calcio italiano".

Sul tema degli oriundi, Gattuso preferisce non sbilanciarsi, anche se fa capire la sua posizione: "Oggi tutte le nazionali li chiamano. Camoranesi sentiva le partite come noi, ha festeggiato quando abbiamo vinto e imprecato quando si perdeva. Dava tutto per la maglia". Quindi la riflessione finale: "Per anni siamo stati sempre forti nella scuola dei portieri e dei difensori. Ora l'abbiamo accantonata per scopiazzare gli altri nel mondo".