Giovedì 25 Aprile 2024

Segreto di Schumi custodito da Badoer: il solo pilota ammesso in villa

Badoer, ex collaudatore della Ferrari stimatissimo dal campione tedesco, è l'unico uomo della F.1 ammesso a casa Schumacher. Corinna, la moglie del pilota, gli apre le porte di casa due volte al mese. Ma nessuno gli sentirà mai raccontare qualcosa di LEO TURRINI

Michael Schumacher e Luca Badoer, un'amicizia nata in pista (AP PHOTO / ANTONIO CALANNI)

Michael Schumacher e Luca Badoer, un'amicizia nata in pista (AP PHOTO / ANTONIO CALANNI)

Bologna, 3 ottobre 2014 - Deve essere vvero che le amicizie più grandi vengono esaltate dal dolore. Deve essere vero che la solidarietà più bella trova modo di esprimersi nelle circostanze estreme, irripetibili, non desiderate e mai immaginate. Questo vien da scrivere seguendo con il pensiero la sagoma malinconica dell’unico italiano che, da mesi e mesi, viene ammesso al capezzale di Michael Schumacher. Ogni quindici giorni. Il protagonista di questa storia, incredibile e struggente, si chiama Luca Badoer.

CHI È. Per chi non ama la Formula Uno, conviene ricordare il curriculum del personaggio. Classe 1971, originario di Montebelluna, in provincia di Treviso, Badoer è stato un buon pilota da Gran Premio. E ha legato il suo nome alla epopea dei trionfi Ferrari: assunto come collaudatore dalla casa di Maranello nella seconda metà degli anni Novanta, Luca ha contribuito con i suoi ‘test’ allo sviluppo delle monoposto poi portate alla gloria mondiale da Schumi. E lì è nata una relazione solidissima tra i due. Il tedesco non ha mai smesso di citare Badoer tra i pilastri del ‘Dream Team’ del Cavallino: il Kaiser della velocità si fidava ciecamente delle indicazioni del partner italiano, tanto da reputarlo importante quanto Jean Todt o Ross Brawn. Era un classico nelle riunioni tecniche: a un certo punto Michael esclamava «sentiamo cosa ne dice Luca» e quel parere valeva più della opinione di un ingegnere.

NON SOLO IN PISTA. L’amicizia si è estesa alle famiglie. In più di un’occasione il Campionissimo e il leale scudiero hanno trascorso le vacanze assieme. Una simbiosi perfetta, estesa anche alle abitudini private di Schumi: Badoer non ha mai ‘tradito’ il capitano, non ha mai fatto conoscere all’esterno le opinioni più intime dell’idolo di milioni di ferraristi. Non lo farà nemmeno ora. «Per me lui è come un fratello», ha raccontato una volta Luca, quando ancora la cattiveria del Destino non aveva bussato alle porte di Michael. Non stupisce, allora, che uno dei primi a essere informato del disastro sulle nevi dell’Alta Savoia, a fine dicembre del 2013, sia stato l’ex collaudatore delle Rosse.

LE VISITE. Da allora, Badoer è stato un testimone silenzioso di una sofferenza indicibile. Ha capito subito, dalla prima visita all’ospedale di Grenoble, che questa corsa sarebbe stata, per Michael e i suoi cari, dannatamente complicata. Ancora oggi, a 9 mesi dall’incidente, per tutti fanno testo i rarissimi comunicati della famiglia: condizioni stabili ma critiche, fiducia in un potenziale recupero, speranza e preghiera. Ma Luca non ha bisogno dei bollettini ufficiali. Lui sa perché vede. Due volte al mese si presenta ai cancelli della residenza svizzera che ha accolto Schumi dopo la partenza da Grenoble. Va lì e si ferma per ore, con Corinna, la moglie. È tra i pochissimi a essere ammesso: la signora ha fissato criteri rigidissimi. Tiene compagnia al compagno di tante avventure in pista, al fratello di una vita stravolta da un bivio orribile, un bivio su un tracciato riservato agli sciatori. Ogni 15 giorni suona alla porta e per lui la porta si apre. E riparte, Badoer, portandosi dentro un segreto che ha promesso di non rivelare, esattamente come in un’altra esistenza. E stavolta c’è in ballo ben più di una vittoria su un circuito del mondiale di Formula Uno.