Venerdì 26 Aprile 2024

Montella alla vigilia di Milan-Genoa: "Giocherà Kalinic, Bonucci deve dare di più"

Le parole di Montella alla vigilia della partita di San Siro contro il Genoa

Kalinic

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Milano, 21 ottobre 2017 - Poche ore alla sfida tra Milan e Genoa e Vincenzo Montella si è presentato alla consueta conferenza stampa pre gara. Tanti gli argomenti toccati tra cui inevitabilmente quelli della condizione e del omento della squadra oltre che la grana attaccanti su cui ancora si hanno le idee poco chiare. Queste le parole dell'Aeroplanino.

"Voglio vedere la squadra giocare con coraggio e libera di testa. Sono queste le chiavi per far scoccare la scintilla che ci manca. È vero, siamo indietro di punti, ma abbiamo statistiche record come quella dei tiri a porta. Vinciamo di rabbia e di unione, ci serve. Non ho fatto una tabella per rimontare in campionato. Guardo solo la prossima partita, trovando la quadra saremo una squadra difficile da battere, capaci di ogni risultato. In questo momento andiamo solo step by step. André Silva? È il destino degli attaccanti. Se non fa il fenomeno viene visto solo come un problema. È il giocatore che ha segnato di più, ho perso il conto dei suoi gol, ma per noi è un valore assoluto. Non c'è alcun tipo di problema, anzi ha solo 21 anni. Kalinic? Sta bene e giocherà.

"Genoa?Difficilissimo da affrontare. Ti fanno giocare male e pressano in ogni zona, con marcature strettissime. Può vincere o perdere con tutti, serve essere lucidi e determinati. Coraggiosi nell'uno contro uno, provare la giocata e sentire la fiducia. Non sarà una gara di possesso palla perché non ce lo permetteranno, sarà una partita sporca e scorbutica ma noi dobbiamo tirare fuori qualcosa in più. Giovedì, se avessimo sbloccato la gara, sarebbe andata completamente diversamente. Non sarà spettacolare ma noi dobbiamo essere concreti".

"Bonucci? Alcuni giocatori stanno rendendo meno, Leo è uno di questi. Sta crescendo nelle ultime partite e diventerà il giocatore che abbiamo ammirato e sognato. Dobbiamo metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Rendimento dei nuovi arrivati? Non è una questione fisica, è solo di testa. Bisogna lavorare su questo. Sono tutti calciatori destinati a fare meglio, questa squadra per intero farà meglio. Contro la Roma, ad esempio, abbiamo giocato ad altissimo livello, il secondo tempo contro l'Inter uguale... La qualità c'è, ora dobbiamo dimostrarla nell'intera partita e facendoli liberare di testa". "Carattere diverso rispetto allo scorso anno? Sono in parte d'accordo ma è la somma di tanti fattori. Attraverso i comportamenti giornalieri e le motivazioni arriveremo a dimostrare questo carattere. Diamo sostegno in tutto ai nostri ragazzi". "Parole di Mirabelli prima di Milan-AEK? Ha detto dell'ovvietà, cose normali, quotidiane. A loro pesa solamente la mancanza di vittorie. Se avessimo vinto con l'Inter, sarei passato per genio. Ci sta tutto, ora devo incassare ed accettare serenamente tutto questo. Sta a noi dimostrare l'unione che abbiamo in pubblico e privato. Con Massimo c'è un rapporto consolidato, venuto a crearsi nel finale dello scorso anno. Noi ad ogni fine partita ci troviamo e commentiamo per ore la partita, purtroppo nelle ultime gare è successo pubblicamente ed è coinciso con 3 sconfitte. Logico che lui debba valutarmi a livello professionale, ma non c'è nulla tra di noi. Io sono nella posizione migliore per lavorare, non ricevo pressioni o suggerimenti, ogni figlia è scelta della mia testa giusta o sbagliata che sia. Sento la loro vicinanza ma sono nella posizione migliore per lavorare, lo ripeto. Anzi, li ringrazio perché quest'estate hanno deciso di puntare anche su di me nonostante abbiano cambiato molto   "Se sento di commesso errori? Assolutamente, qualche errore posso averlo commesso ma sempre logico nella mia visione e professione. Mi sento motivato e ottimista, siamo lì per trovare la password e passare allo step successivo. Non mi sento di passaggio, nei cambiamenti radicali c'è sempre qualche difficoltà come Guardiola al primo anno di City o Mourinho al primo di United. I risultati mancano ma il gioco no. Tanti cambi di giocatori? Giocando ogni 3 giorni è inevitabile fare cambiamenti. Tutte le squadre che hanno più competizioni ruotano gli uomini, è impossibile avere sempre gli stessi. Accetto la critica che leggo ma non la condivido. 3-4-3 modulo migliore? Parzialmente vero. Ma il calcio a questi livelli non sono moduli, bensì testa e interpretazione. La qualità c'è e l'interpretazione e la voglia di credere nel lavoro a far la differenza". "Nomi che circolano come successore? Sono lucido e motivato. Vorrei citare Churchill... Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere entusiasmo. Ho la felicità di allenare il Milan come il primo giorno ma conosco i rischi del mestiere. Ma tutta la mia vita, da sempre è rischiosa: ho lasciato casa da piccolo per sognare, ho iniziato ad allenare da giovanissimo alla Roma ed era un rischio, ho preso la Fiorentina dopo anni bui ed anche qui era un rischio. Non mi spaventa, anzi, do il meglio di me".