Gianluigi Buffon
Torino, 13 dicembre 2017 - Il numero uno sul campo, il numero anche sul palco. Gigi Buffon è stato eletto come l'uomo dell'anno ai Gazzetta Awards, ennesimo riconoscimento di una carriera ai limiti della leggenda. Per entrarci, al portiere della Juventus mancherebbero solo un paio di titoli: la Champions League e il Mondiale per Club. Questa stagione è al 99% l'ultima occasione per centrare l'obiettivo della Coppa dalle Grandi Orecchie, che rappresenta il grande cruccio non solo di Buffon, ma di ogni tifoso bianconero. Un intero popolo è pronto a spingere l'ex Parma nella corsa alla grande impresa, che partirà a febbraio, con l'incrocio agli ottavi con il Tottenham.
"Un avversario da prendere con le molle, ce la giocheremo", il commento del capitano della Vecchia Signora, che ricorda con estremo piacere la scorsa annata, dove, nonostante la sconfitta a Cardiff con il Real Madrid, Gigi si è classificato al terzo posto nella classifica del Pallone d'Oro. "Fa piacere questo piazzamento, ma sono arrivato anche secondo...Un'annata bellissima, per me e per la squadra, dove è mancato l'ultimo "scalone". Ma se Buffon dovesse scegliere fra campionato e Champions? "Quando si ha la fortuna di competere su più fronti, specie in una squadra come la Juventus, non sei abituato a fare scelte - il pensiero del portiere bianconero - Si deve puntare al massimo, poi quel che arriva, arriva".
Se davvero a fine stagione i campioni d'Italia dovessero centrare il massimo traguardo, allora Buffon potrebbe rimandare di un anno il suo ritiro. "Continuare? Fino a quando sarò utile", chiosa l'estremo difensore classe '78, che intanto lavora in maniera personalizzata per recuperare dal problema muscolare che lo ha tenuto fuori con Olympiacos e Inter. Difficile che riesca a farcela per la trasferta di Bologna, anche se Buffon precisa di sentirsi meglio. Più facile invece rivederlo in campo nella gara casalinga del 23 dicembre con la Roma.
Prima di salutare i media presenti alla serata di gala, non poteva mancare una battuta su Dybala. "Un campione che ha vinto il Pallone d'Oro e che ricopre una posizione dirigenziale come Nedved ha tutto il diritto di dare consigli. Quello di Pavel a Dybala è stato infatti un consiglio, non una sferzata, da uno che ha fatto tanti sacrifici e ha ottenuto risultati incredibili. Paulo, che è il numero uno della Juventus per talento e prospettive, se farà suoi certi consigli potrà avere una carriera sfavillante."