Sabato 27 Aprile 2024

Inter, la nostalgia canaglia di Moratti

Il Suning Group chiede all’ex patron di tornare presidente. Lui tentenna, critica Thohir e difende de Boer, che oggi torna a parlare alla vigilia del posticipo in casa della Roma di Totti.

Massimo Moratti

Massimo Moratti

Milano, 1 ottobre 2016

Che non fosse un addio all’Inter era chiaro ai più, nonostante la grande convinzione ostentata da Massimo Moratti al momento di cedere la sua quota di minoranza del 30%. A testimoniare la voglia matta dell’ex patron di restare in casa nerazzurra arrivava a stretto giro di posta il sì alla richiesta del Suning Group di ricoprire il ruolo di consulente. E ora gli azionisti di maggioranza cinesi rilanciano invitando l’imprenditore della Saras a riprendersi la poltrona ceduta a Erick Thohir, che non piace alla piazza e presto sarà comunque sostituito. Nanchino è lontana e Jindong Zhang ha bisogno di una figura di rappresentanza sempre presente sul territorio, e chi meglio di Moratti può fare da tramite tra i nuovi proprietari e il popolo interista? “Mi hanno chiesto di tornare presidente ma non so cosa rispondere; è un privilegio, un onore, anche se non sento tanto la nostalgia del ruolo quanto del sentimento della gente, dei tifosi. Thohir si è dato da fare con acquisti anche nelle difficoltà, ha fatto il suo ma il giocattolo forse era più grande di quello che gli era sembrato in un primo momento. Mi sento abbastanza fiducioso con il Suning perché il loro desiderio di far bene è serio, concreto, forte. Sono già partiti bene e penso che continueranno così” prevede l’ex patron, che boccia la gestione del magnate indonesiano e promuove (almeno nelle intenzioni) l’inizio della seconda fase asiatica, per poi lanciarsi a spada tratta in difesa di de Boer nonostante la nuova batosta europea con lo Sparta. “Dopo un paio di giornate difficili non potevano mandarlo via, non sono mica tutti come me e hanno fatto bene ad aspettarlo perché è bravo, ha il carattere giusto ed è validissimo per questa squadra, spero proprio che possa raggiungere dei buoni risultati. Bisogna credere in quello che c’è, quello di Simeone sarebbe un grande ritorno da ex di un grande tecnico, ma non avvilirei il periodo di de Boer come si è fatto con Mancini, non rifarei lo stesso errore. Se va bene rimane lui, Diego è giovane e c’è tutto il tempo perché arrivi più avanti” predica infine il consulente Moratti, che per la verità aveva caldamente sconsigliato al Suning il divorzio estivo da Roberto Mancini caldeggiato soprattutto da Thohir e dall’eminenza grigia Kia Joorabchian. Intanto per risollevarsi dalla pesante caduta di Praga de Boer si aggrappa al feticcio Joao Mario, che dopo aver saltato il Bologna sembra pronto a tornare in campo smaltendo a tempo di record un infortunio ai gemelli. Con il portoghese in campo l’Inter ha vinto 3 partite su 3 in campionato e il tecnico olandese sembra intenzionato a rischiarlo nel posticipo di domani sera all’Olimpico con la Roma dell’intramontabile Totti. Nella rifinitura di questa mattina de Boer verificherà le condizioni di tutti i suoi uomini e dopo i pessimi risultati del turn over di giovedì rimetterà in campo la formazione migliore con il tridente Candreva-Icardi-Perisic supportato a centrocampo da Banega, Joao Mario e Medel. Al centro della difesa si ricomporrà la coppia Murillo-Miranda mentre per i due posti sulle fasce Ansaldi e Santon sembrano in vantaggio su D’Ambrosio, Miangue e Nagatomo. E dopo 4 esclusioni di fila Brozovic potrebbe tornare tra i convocati. Il programma di Appiano Gentile prevede una rifinitura mattutina seguita dalla conferenza stampa del tecnico olandese nell’ennesima vigilia delicata di questo avvio di stagione sulle montagne russe. Intanto Antonio Candreva cerca di dare una scossa ai compagni. “Giocando come in Europa non arriviamo neanche tra le prime sette in campionato. Non so cosa ci stia succedendo ma è stata un’altra figuraccia, a Praga non abbiamo proprio giocato. In campionato non siamo partiti benissimo, ma almeno abbiamo fatto vedere un bel calcio. Io pretendo sempre il massimo da me stesso, non sono uno abituato a giocare da 6: voglio sempre migliorarmi e così deve pensare tutta la squadra. Il nostro obiettivo deve essere quello di raggiungere la Champions League. Sono all’Inter da un mese o poco più e già con Icardi ci intendiamo a meraviglia. È un attaccante straordinario, è sì merito mio, ma anche lui è bravo a ottimizzare i miei cross”.

NICOLA ZANARINI