Mercoledì 24 Aprile 2024

Cassano non si nasconde: "La Juve non mi va a genio, l'ho rifiutata tre volte"

Fantantonio si racconta a "Chi ha incastrato Peter Pan": "Se ho mai simulato? Parecchie volte. Il gol all'Inter mi ha fatto diventare bello, ricco e famoso"

Antonio Cassano

Antonio Cassano

Bologna, 20 ottobre 2017 - Antonio Cassano continua a far parlare di sé. Non più però con un pallone fra i piedi, ma con un microfono in mano. Il carattere è sempre stato fumantino anzi che no, e mai Fantantonio le ha mandate a dire. Ospite a "Chi ha incastrato Peter Pan", trasmissione in onda su Canale 5 e condotta da Paolo Bonolis, il talento di Bari Vecchia non ha avuto, come si suol dire, peli sulla lingua nel rispondere alle domande dei bambini protagonisti del programma. "Il mio gol più bello? Il primo in serie A, quello all'Inter. Splendido come il sole. L'ho fatto apposta, perché i nerazzurri sono la mia squadra del cuore - chiosa l'ex attaccante fra le altre della Sampdoria - Quella rete mi ha fatto diventare bello, ricco e famoso".

L'Inter, come si evince già da queste prime parole di Cassano, ha ricoperto e ricopre tuttora una parte importante della vita del classe '82. "Una sola volta sono stato felice di andare in una squadra con il contratto in bianco: quando passai all'Inter, il club più bello del mondo". L'amore verso la Beneamata, quasi di conseguenza, ha fatto sì che a Fantantonio non sia mai rimasta troppo simpatica una società in particolare. "La Juventus non mi va a genio. Probabilmente perché vince tanto - sottolinea - Ho rifiutato tre volte i bianconeri perché là sono tutti inquadrati e io no. Ma va bene così, sono contento di essere interista".

A Milano però Cassano non ha vestito solo i colori nerazzurri, ma pure quelli rossoneri. "Sono stato fondamentale per l’ultimo scudetto del Milan", il suo pensiero. Le domande spinose però devono ancora arrivare. "Hai mai simulato", gli chiedono. "Parecchie volte - risponde Fantantonio - Magari quando non ce la facevo mi buttavo a centrocampo e ringraziavo l’arbitro per avermi aiutato in quelle situazioni. Ma non ho mai simulato per un rigore per esempio. Gli allenatori con cui abbia litigato? Con tutti tranne che con il mio primo allenatore al Bari, Fascetti. Ci litigo perché loro giustamente devono decidere e io, anche se qui mi vedete buono e tranquillo, in campo sono pesante".

Ma in campo rivedremo mai Cassano? "Non ho smesso di giocare a calcio, voglio andare nella squadra che mi fa felice". Insomma, mai dire mai.