Mercoledì 24 Aprile 2024

NBA, Steph Curry: la sconfitta in gara 7 brucia ancora

L'asso dei Warriors ha spiegato in un'intervista ai media americani come a distanza di due mesi sia ancora fortemente deluso per la sconfitta in gara 7 contro i Cavaliers ma già pronto per puntare nuovamente al titolo

Steph Curry (LaPresse)

Steph Curry (LaPresse)

Oakland (Stati Uniti), 21 Settembre 2016 – Stephen Curry – asso dei Golden State Warriors ed MVP delle ultime due stagioni regolari NBA – è tornato a parlare, attraverso le colonne del portale sportivo americano USA Today, della famigerata “Gara 7” persa dai californiani contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James capaci di una storica rimonta dopo essere finiti sotto 3-1 nella serie: “Nono sono ancora riuscito a superare la delusione – ha detto Curry – per la sconfitta in gara 7 contro i Cavs. E' qualcosa che resterà dentro di me per sempre per alcune ragioni buone e per altre meno, ma è anche e soprattutto una grande motivazione per tornare in campo più forte di prima e cercare di non provare mai più quelle sensazioni. Sono arrivato ad un punto in cui posso provare a convertire ogni tipo di cattiva sensazione o incubo in motivazione positiva. Mi sento davvero pronto a prepararmi per la nuova stagione. A partire da quella sera – continua Curry – ho provato una sensazione surreale perché eravamo davvero convinti di poter vincere l'anello. Fortunatamente  in questa estate sono riuscito a distrarmi, a passare buone vacanze insieme alla mia famiglia e anche a restare a contatto con il basket senza deprimermi grazie ad alcuni camp con ragazzi giovani che ho seguito. E alla fine ho capito che non è la fine del mondo e già dal prossimo anno ci sarà la possibilità di aspirare ad arrivare alle finali”.

Curry ha anche ammesso che la pressione di essere stati considerati “gli imbattibili” visto il record di 73 vittorie ottenute in stagione regolare ha giocato un ruolo importante in termini di pressione messa sopra la squadra: “Siamo stati considerati gli invincibili – continua il “numero 30” di Golden State – ma non abbiamo dimostrato di avere la mentalità da invincibili. La sconfitta ci ha ricordato che per vincere servono molta concentrazione fisica e mentale. Il successo non è mai garantito. Perdendo ho apprezzato quanto fatto l'anno prima in cui avevamo vinto e mi ha spinto ad intraprendere un nuovo viaggio verso la prossima stagione con più grinta”