Mercoledì 24 Aprile 2024

NBA, Jerry West replica a Silver: nulla di iniquo nell'operazione Durant

L'ex giocatore dei Lakers, oggi consulente di mercato dei Warriors, ha risposto al commissioner NBA Adam Silver che aveva definito l'arrivo a Golden State di Durant non equo per la competitività del campionato

Jerry West (LaPresse)

Jerry West (LaPresse)

Oakland (Stati Uniti) 18 Settembre 2016 – Jerry West – vera e propria leggenda NBA che ha trascorso ai Los Angeles Lakers tutte le 14 stagioni della sua carriera da giocatore professionista vincendo un anello nel 1972 e oggi diventato consulente di mercato dei Golden State Warriors – ha risposto nel corso di un'intervista rilasciata ad un noto portale sportivo americano al commissioner NBA Adam Silver che dopo l'approdo di Kevin Durant ai Warriors nel corso della "free agency" estiva aveva definito l'operazione non positiva perché ha reso “troppo forte” – addirittura c'è chi tra gli addetti ai lavori ha definito Golden State una franchigia sulla carta imbattibile – una squadra già di per sé molto forte.

“Quando ero dirigente ai Lakers – racconta West – prendemmo Shaquille O'Neal inserendolo in un roster già molto forte ma quell'acquisto non fece così tanto scalpore come l'arrivo di Durant ai Warriors. Sono i proprietari a decidere le regole e a negoziare con i giocatori. Non credo che sia corretto da parte loro criticare un acquisto del genere. Il commissioner Silver ha detto alcune cose che non ritengo siano giuste nei confronti dei Warriors e di Durant stesso. Gliel'ho fatto presente e gli ho detto che non sarà giusto dirlo anche quando altre squadre firmeranno giocatori simili in futuro. I giocatori adesso con l'introduzione della free agency hanno l'opportunità di andare a giocare dove preferiscono. Ctredetemi, anche sarebbe molto piaciuto avere questa possibilità”.

Resta ora da capire se Silver vorrà dare seguito concreto alle intenzioni di apportare cambi insieme al sindacato dei giocatori e ai proprietari delle franchigie al regolamento della “free agency” per cercare di garantire la maggior equità possibile in termini di costruzione delle squadre – un caposaldo per cui anche il suo predecessore David Stern si era molto battuto – e per dare quindi la possibilità a tutte e trenta le franchigie di puntare concretamente all'anello. Sicuramente i prossimi mesi si preannunceranno di certo caldi in questo senso.