Lunedì 6 Maggio 2024

Tresche in ufficio? Capitano nel 61% delle aziende italiane

Milano la città dove si consumano più tradimenti sul posto di lavoro

Tacchi alti (Olycom)

Tacchi alti (Olycom)

12 marzo 2015 – Sesso in ufficio, ma anche amore sul posto di lavoro. E, quasi sempre, con la benedizione del capo. I risultati di uno studio condotto dal Rober Half Executive Search sono sorprendenti: nel 61% delle aziende italiane nascono relazioni fra i dipendenti. E i datori di lavoro che le scoraggiano sono solo il 5%. Una tendenza, quella della tolleranza verso le storie in ufficio, che vede l'Italia al secondo posto in Europa, dietro solo alla Germania. A pari merito con il Belpaese ci sono Svezia e Norvegia, poi Francia e Inghilterra.

Guardando alle città, la regina dei tradimenti in ufficio è Milano, poi Roma e Bologna. Ma quali sono i luoghi di lavori più sensibili al fenomeno? In Italia al vertice si issano ospedali e cliniche, come già ampiamente riportato dai luoghi comuni, poi le redazioni giornalistiche, i pubblici uffici e le banche. Una spiegazione al perché l'amore fra le scivanie sia così dilagante la prova a dare Alfio Cascioli, psicologo del lavoro e uno dei massimi esperti in materia di strategie motivazionali. Questa tendenza, spiega Cascioli a Labitalia, “nasce dal sentimento di solitudine che contraddistingue la nostra società. Nessuna sorpresa, quindi, con quel 61% che potrebbe anche essere una stima per difetto: “Probabile che i flirt sul lavoro siano molto di più”. Come ampiamente prevedibile, a giocare un ruolo fondamentale è il tempo trascorso sul posto di lavoro: “Si passano in media 8 ore insieme ai colleghi che, quindi, diventano sempre meno estranei”.

Il punto, comunque, è sempre lo stesso: “La gente si sente sola e negli ambienti che si frequentano maggiormente si tende a mettere in piedi una relazione più profonda”.  Colpa di una società dove “l'esigenza di trovare amicizia e affetto è sempre più forte”. Ma, ammette Cascioli, “gli inconvenienti non mancano”. Non sempre, infatti, le storie hanno un lieto fine: “Quando ci si lascia, cominciano i problemi”. Gli strascichi sono inevitabili: “Chi è lasciato prova un sentimento di frustrazione destinato a trasformarsi in odio. Un rapporto interrotto, quindi, non può certo generare un'armonia professionale che il posto di lavoro richiede”. Prevenire sarebbe meglio che curare. Ma, si sa, al cuor non si comanda. Né prima, né dopo.