Giovedì 25 Aprile 2024

LA GUIDA Debutta il nuovo riccometro. Più controlli per le agevolazioni

Così è cambiato l'ISEE di Achille Perego

il ministro Poletti (Ansa)

il ministro Poletti (Ansa)

DEBUTTA il nuovo ‘riccometro’. Il 1° gennaio, dopo la firma il 7 novembre del decreto e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prevista oggi, entrerà in vigore la riforma dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. E con l’anno nuovo, quindi, «un fondamentale tassello – spiega il ministro del Lavoro Giuliano Poletti – necessario alla riforma del welfare potrà finalmente essere operativo. Il nuovo Isee ci permetterà di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione, e allo stesso tempo di contrastare le tante pratiche elusive ed evasive, ancora diffuse nel nostro Paese».

LA RIFORMA dell’Isee, partita già con i governi Monti e poi Letta, era nata dall’esigenza di rendere più trasparente il reddito delle famiglie, combattendo anche gli abusi. Così, il nuovo Isee stringe i controlli sui beni mobiliari (a cominciare dai conti correnti), aumenterà il peso degli immobili nel calcolo del reddito, ma amplierà le agevolazioni per le famiglie numerose e per quelle dove è presente una persona con una disabilità. Del resto, in questi quindici anni, gli italiani hanno imparato a conoscere e utilizzare l’Isee – con oltre 6 milioni di presentazioni all’anno della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) da parte di circa 5,5 milioni di famiglie, il 30% della popolazione – che permette di ottenere una serie di importanti agevolazioni, dalla retta dell’asilo nido a quelle dell’Università, dalle bollette della luce e del gas a quelle del telefono, senza dimenticare i servizi socio-sanitari, ma anche mense e trasporti per la scuola o le agevolazioni sui canoni di affitto. L’importante è che ne fruisca chi davvero lo merita. E in questo senso, sottolinea Tommaso Di Buono, responsabile dei Caaf Cisl della provincia di Milano, il nuovo modello sarà più selettivo restringendo l’accesso alle agevolazioni solo a chi è ne ha davvero diritto.

Tra le principali modifiche, c’è quella che consente di aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro. Dall’anno prossimo, senza aspettare la scadenza annuale, se si subisce una decurtazione del reddito di almeno il 25%, sarà possibile presentare una dichiarazione particolare per ottenere l’Isee corrente. Il ‘riccometro’ inoltre diventerà ‘mini’ grazie alla possibilità di presentare una dichiarazione semplificata che riguarderà la maggior parte dei casi in cui viene richiesto.

PER altre situazioni (dall’Università ad alcune prestazioni socio-sanitarie) è prevista una dichiarazione a moduli. Infine, sempre in tema di semplificazione, ma anche di controlli, molte informazioni (come il reddito complessivo) non saranno più richieste al cittadino in sede di dichiarazione, ma recuperate direttamente negli archivi dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inps, dei Comuni e di altri enti. E in futuro potrebbero anche essere monitorati i conti correnti. Sui quali partirà già una stretta perché il calcolo verrà fatto sulla media degli ultimi tre mesi e non al 31 dicembre come prima, con più di un ‘furbetto’ che, per passare per povero, ritirava i soldi il 30 e li rimetteva il 2 gennaio.

di Achille Perego