Domenica 5 Maggio 2024

Referendum trivelle, il Comitato del sì presenta il ricorso

I referendari: "Le concessioi scadute da anni". Non c'è il quorum, l'affluenza si ferma intorno al 31%. Esulta il premier Matteo Renzi: "La demagogia non paga, ho sofferto le ragioni del non voto". REFERENDUM TRIVELLE, NON C'E' IL QUORUM L'AFFLUENZA REGIONE PER REGIONE

Attivisti di Greenpeace in azione a Roma per il sì al referendum trivelle

Attivisti di Greenpeace in azione a Roma per il sì al referendum trivelle

Roma, 18 aprile 2016 - Il giorno dopo il fallimento del referendum sulle trivelle, con il mancato raggiungimento del quorum, non si fermano le associazioni del Comitato del Sì. La partita non è chiusa, spiegano, e annunciano un ricorso al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere il blocco immediato delle cinque concessioni estrattive entro le 12 miglia. Secondo Enzo Di Salvatore, estensore dei quesiti referendari, "le concessioni sono scadute da anni. La norma prevede che siano prorogati i titoli vigenti, non quelli scaduti. Di conseguenza le aziende petrolifere stanno continuando ad estrarre senza autorizzazione".

Il Comitato del Sì, con il quesito referendario chiedeva che venisse abrogata la parte delle legge in vigore che permette a chi ha ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa di proseguire l’ulteriore sfruttamento degli impianti già esistenti una volta scadute le concessioni. Il fronte del Sì ha ottenuto la maggioranza, ma alle urne domenica l'affluenza si è fermata al 31,19%, con il conseguente mancato raggiungimento del quorum, ovvero del 50% più uno dei votanti, previsto per la convalida del risultato. In tutta Italia solo la Basilicata ha superato il "muro" del 50%.

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POLEMICHE - Anche la giornata referendaria si è svolta tra polemiche e acceso dibattito politico, e anche il giorno dopo è scontro tra i partiti e dentro i partiti. Esulta per l'esito del referendum il premier Matteo Renzi, che nei giorni precedenti aveva invitato i cittadini a non andare a votare. Il premier è intervenuto ieri poco dopo la chiusura delle urne e ha usato parole dure nei confronti di quelli che ha definito "gli sconfitti". "L'Italia ha parlato, si tratta di un risultato netto, chiaro, superiore alle previsioni", ha detto. "In politica - ha continuato - bisogna saper perdere". E gli sconfitti,"non sono i cittadini che sono andati a votare: chi vota non perde mai", ha detto Renzi. Ma gli sconfitti "ci sono: hanno dei nomi e dei cognomi. Qualche consigliere regionale, qualche presidente che ha cavalcato a tutti i costi questo referendum per esigenze personali". Mentre invece, ha continuato Renzi, nella consultazione elettorale "ha vinto chi lavora nelle piattaforme", "ha perso chi ha voluto la conta a tutti costi". Il riferimento, anche se non viene mai nominato, sembra a Michele Emiliano, governatore della Puglia, e capofila del Sì.

Da Emiliano arriva oggi la replica su Facebook. "Non si deve trasformare questa pagina di democrazia in una contesa personale, al solo scopo di evitare di entrare nel merito della questione", scrive in un post in cui dà il "buongiorno all'Italia che partecipa e che non smette di informarsi, esprimersi liberamente, di battersi per il bene comune". Non cita il premier e segretario del Pd, ma la replica è chiara: "Più di 15 milioni di persone, con il loro voto al Referendum - precisa Emiliano su Fb - hanno dato un indirizzo chiaro sulle politiche energetiche e industriali e,soprattutto, hanno detto che il mare va rispettato". 

LEGGI - Romano avverte la minoranza Pd: niente agguati

Ieri il premier invocava "basta alle polemiche", ma lo scontro continua. "Il referendum ieri è diventato l'ennesimo terreno di scontro tra bande del Pd e quando cittadini lo hanno capito lo hanno snobbato" minimizza Luigi Di Maio, esponente del Movimento 5 stelle e vicepresidente della Camera. "Abbiamo uno zoccolo duro di quasi 16 milioni di cittadini, tutti potenziali voti contro Renzi al referendum costituzionale, quello della vita per il segretario-premier" nota Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. E ieri il tweet con cui il renziano Ernesto Carbone, membro della segretaria nazionale Pd, salutava ironicamente con un #ciaone il raggiungimento del quorum aveva sollevato un polverone di polemiche, anche tra la minoranza Pd. Oggi il deputato Andrea Romano avverte la minoranza: "Niente agguati".