Sabato 18 Maggio 2024
BRUNO MIRANTE
Politica

Verso la stretta del governo: "Pannelli sui tetti, non a terra"

Domani la proposta del ministero dell’Agricoltura. Stop all’80% dei progetti. Lollobrigida nega lo scontro con Pichetto Fratin: "Non diciamo no al solare".

Verso la stretta del governo: "Pannelli sui tetti, non a terra"

Verso la stretta del governo: "Pannelli sui tetti, non a terra"

Burocrazia parlamentare al lavoro per trovare una ricomposizione interna al governo dopo le fibrillazioni dovute alla scelta del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di stoppare attraverso un decreto, atteso domani in Consiglio dei ministri, le nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra sui terreni agricoli. Una battuta d’arresto quella voluta dall’esponente di FdI che pare aver preso alla sprovvista il collega dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il forzista Gilberto Pichetto Fratin. Anche se "io e Pichetto non solo siamo colleghi, siamo amici e ci sentiamo costantemente", ha chiarito Lollobrigida, spiegando che non c’è "alcun tipo di divergenza". Dunque il chiarimento: "Noi non vietiamo la produzione di energia solare, il ministero ha finanziato solo quest’anno 13.500 aziende e arriveremo a 26mila per mettere i pannelli solari sui tetti delle stalle e delle industrie, senza macchie nere a terra".

Il riferimento del ministro è al possibile consumo di suolo collegato alle nuove installazioni rinnovabili su cui Lollobrigida ha l’appoggio di una delle principali associazioni del comparto agricolo, Coldiretti, che, anche venerdì è tornata a ribadire: "Per tutelare l’agricoltura nazionale – scrive l’associazione degli agricoltori – occorre anche un deciso stop al fotovoltaico selvaggio, con la copertura di intere aree agricole produttive. Coldiretti non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine".

Diversa la visione, invece, delle associazioni del settore energetico con Elettricità Futura e Utilitalia che già venerdì avevano inviato per mano dei due presidenti, Agostino Re Rebaudengo e Filippo Brandolini, una missiva al ministro Pichetto Fratin e allo stesso Lollobrigida per evidenziare le possibile conseguenze legate al blocco contenuto nella bozza del decreto e che porterebbero allo stop dell’80% dei progetti già autorizzati. Mentre Italia Solare ha stimato in 60 miliardi le possibili perdite derivanti dalla battuta d’arresto tra investimenti che rischiano di restare al palo e mancati introiti da imposte e compensazioni ai Comuni. Intanto Pichetto Fratin, ieri a Bologna, ha ribadito la non condivisione delle misure Ue sulle automobili e sugli edifici. Nel primo caso "non sappiamo come potranno essere i motori endotermici nel 2035", per quanto riguarda invece i fabbricati "ho fatto votare no al documento finale ma rispetto alla partenza è un fior di documento".