Giovedì 25 Aprile 2024

Pensioni, Boeri attacca il governo

Sulla salvaguardia per gli esodati: "Ci avevano detto che il settimo sarebbe stato l'ultimo, invece c'è stato l'ottavo e ho già il tam tam del nono". Sull'Ape volontaria: "Comporta penalizzazioni molto forti"

Il presidente dell'Inps Tito Boeri (Imagoeconomica)

Il presidente dell'Inps Tito Boeri (Imagoeconomica)

Torino, 28 ottobre 2016 - Pensioni, una girnata calda. Affondo de il presidente dell'Inps Tito Boeri, a un workshop sul welfare organizzato a Torino. "Mi sembra che gli impegni del governo non siano tanto credibili - è la dichiarazione riportata dall'Ansa -. Speriamo che nella seconda fase del confronto con i sindacati, il prossimo anno, si possa mettere in campo una strategia coerente. Bisogna vedere se il governo avrà la forza per farlo". Boeri ha fatto l'esempio degli interventi di salvaguardia per gli esodati: "Ci avevano detto che il settimo sarebbe stato l'ultimo, invece c'è stato l'ottavo e ho già il tam tam del nono". Poi però ha precisato: "Le osservazioni che in passato ho rivolto all'esecutivo le ho fatte proprio perché so che il governo si impegna seriamente sui suoi piani. Oggi mi sono espresso unicamente sul tema delle salvaguardie precisando - ribadisce - che ci avevano detto che la settima sarebbe stata l'ultima invece ora c'è l'ottava e ho già il tam tam della nona".

Comunque le frecciate al governo sono diverse: "L'Ape volontario comporta penalizzazioni molto forti, ci sono ad esempio gli interessi da pagare agli istituti di credito. Credo che non sia tanto conveniente, non so quante persone vi aderiranno", dice parlando dell'anticipo pensionistico. Diverso il discorso, secondo Boeri, per quanto riguarda l'Ape social, l'anticipo pensionistico a carico dello Stato: "Non prevede penalizzazioni, interessa in gran parte disoccupati di lunga durata. La platea dei beneficiari potrebbe essere molto ampia".

Ma Boeri era stato fortemente critico sulle misure del governo in materia previdenziale anche dalle pagine del Corriere della Sera: "La mia riforma costava meno", è il titolo dell'intervista. "La nuova legge di bilancio - spiega Boeri - compie un'operazione importante sulle pensioni: elimina le ricongiunzioni onerose fra casse previdenziali diverse. E' positivo per l'equità e anche per l'efficienza e la crescita, perché evita di penalizzare chi cambia lavora". "Poi c'è una seconda operazione - aggiunge - che questa legge di bilancio tenta: la flessibilità in uscita". Tuttavia bisogna stare "attenti a non aumentare gli oneri sulle generazioni future". Boeri mette in guardi anche dalla sanatoria su penali e interessi. "Mi preoccupa - dice - che possa avare effetti sulla raccolta contributiva. Con operazioni di questo tipo c'è sempre il rischio di dare segnali di lassismo, non vorrei si indebolisse la campagna fatta per contrastare l'evasione".

Boeri fa poi i conti: "Secondo le nostre stime ciò che oggi è scritto nella legge di bilancio, gli interventi sulla quattordicesima, sui lavoratori precoci e la sperimentazione sull'Ape social - aumenta il debito pensionistico di circa 20 miliardi. Poi ci sono i costi legati all'estensione della fascia di reddito non tassata per i pensionati, più i crediti d'imposta per chi chiede l'Ape di mercato. E varie questioni aperte, che possono generare altre spese". E ha aggiunto: "Non è detto che dopo il 2018 sarà facile interrompere l'Ape social, anzi la pressione ad allargare la platea dei beneficiari sara' forte. Se questo strumento venisse rinnovato anche solo nella forma attuale e reso strutturale, ci sarebbero altri 24 miliardi di debito pensionistico. Dunque in totale 44 miliardi in più". E conclude: "Le nostre proposte riducevano il debito pensionistico ed era anche prevista una riduzione parziale di certe pensioni attuali. Abbassavamo così il debito pensionistico di circa il 4% del Pil".