Lunedì 29 Aprile 2024

Legge elettorale, Napolitano: "Intesa solo per convenienza"

La riforma approda alla Camera, in un'Aula deserta. L'ex presidente della Repubblica: "Il voto anticipato è un danno"

Giorgio Napolitano (Ansa)

Giorgio Napolitano (Ansa)

Roma, 6 giugno 2016 - S'infuoca il dibattito sulla legge elettorale e sul voto anticipato, con l'intervento di Giorgio Napolitano che boccia rigorosamente la riforma. A proposito dell'intesa raggiunta tra le forze politiche, il presidente emerito parla di "quattro leader di partito che agiscono solo calcolando le proprie convenienze". Ad accendere il dibattito sulla legge elettorale, approvata in commissione e approdata oggi alla Camera in un'Aula quasi deserta, c'è anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che tira in ballo "palesi ragioni di incostituzionalità", mentre Beppe Grillo parla di legge elettorale "che non si capisce", anche se poco dopo aggiunge "stiamo lavorando benissimo". Nel mirino della polemica anche il voto anticipato, su cui è intervenuto il segretario del Pd Matteo Renzi, rassicurando: "Nessuno ha fretta di andare a elezioni". Ma sul tema arriva la stoccata di Enrico Letta: "Le elezioni anticipate per i capricci di uno che vuole tornare a fare il presidente del Consiglio il prima possibile sono qualcosa che non aiuta", ha detto l'ex premier nel corso della presentazione del suo libro 'Contro venti e maree. Idee sull'Europa che verra' a Bruxelles.

NAPOLITANO - "Vedremo i risultati di questa grande intesa di quattro leader di partito che agiscono solo calcolando le proprie convenienze...". Sono queste le parole con cui l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano boccia l'intesa sulla legge elettorale e l'ipotesi di voto anticipato. "È semplicemente abnorme - dice ancora Napolitano - che il gioco e il patto extracostituzionale sulla data del voto sia quasi diventato un corollario dell'accordo tra partiti sulla nuova legge elettorale che già sembra destinata a rendere più difficile la governabilità del Paese".

LA POLEMICA - Secondo il leader di Ap Angelino Alfano, la legge elettorale contiene "palesi ragioni di incostituzionalità". Il leader di Ap annuncia la presentazione di "una questione pregiudiziale di costituzionalità" in Aula alla Camera. Tra le ragioni chiavi di incostituzionalità, Alfano sottolinea il modo con cui sono stati disegnati i collegi uninominali. Polemico anche il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, che sembra prendere le distanze dalla riforma. "Ci sono parole che non hanno più senso: democrazia, voto...che cos'è io non lo so più! Stiamo facendo una legge elettorale che non capisce più nessuno, neanche voi riuscite a capire quando dovete mettere otto croci su cinque sei cose che non capite", ha detto il comico a Taranto, dove si è fermato a parlare con alcuni operai del siderurgico. Poco dopo, in un'intervista al Tg2, ha però chiarito: " è complicata, è molto complicata, ma stiamo lavorando benissimo".