Lunedì 29 Aprile 2024

Italicum, Grasso: "Intesa tra i partiti sulla legge elettorale"

Berlusconi: "Impensabile che sia scritta dalla Consulta". Affondo della Cei sul voto anticipato

Il presidente del Senato, Pietro Grasso (Dire)

Il presidente del Senato, Pietro Grasso (Dire)

Roma, 26 gennaio 2017 - Doppia sferzata ai politici all'indomani della sentenza della Consulta sull'Italicum. "Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che ci siano due leggi elettorali frutto del lavoro della magistratura. Non è normale un Paese in cui la magistratura detta tempi e modi all'amministrazione, vuol dire che la politica non ha fatto il suo mestiere", è l'affondo del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. A fargli eco il presidente del Senato Pietro Grasso che invoca un accordo. "Un'intesa tra partiti deve esserci. Sono convinto che debba esserci un testo parlamentare su cui i partiti si confrontino", dice infatti la seconda carico dello Stato. 

In attesa delle motivazioni della sentenza, Grasso osserva che "oggi sappiamo quello che è rimasto degli interventi della Corte costituzionale su due leggi elettorale: per il Senato il Porcellum modificato e ribattezzato Consultellum e alla Camera l'Italicum con le parziali bocciature di incostituzionalità. Questo comporta che fin da ora possiamo vedere che ci sono parecchie differenze, di cui bisogna prendere atto; e queste differenze sono sotto gli occhi di tutti". 

Da qui la necessità di "sedersi attorno a un tavolo e trovare le soluzioni che la politica dovrà mettere insieme per ridurre tutte quelle differenze che determinano certamente la probabilità di maggioranze non omogenee nei due rami del Parlamento". Per Grasso "il Parlamento si deve pronunciare". "Possono esserci modifiche di breve termine, possono esserci modifiche che richiedono più tempo, ma io sono convinto che di debba essere un testo parlamentare su cui i gruppi e i partiti debbano confrontarsi e concordare", conclude il presidente del Senato, secondo cui "quando c'è una volontà politica i tempi si abbattono, se non c'è, i tempi si allungano".

Un discorso simile a quello fatto dal segretario dei vescovi che invita la politica a non saltare "sulla sedia per decidere quando votare ma rifletta sui motivi". Per mons. Galantino "le elezioni devono essere uno strumento per dare risposte concrete" e "non devono essere strumentalizzate per altro".

"L'organo legislativo deve scrivere le norme"

BERLUSCONI - E di parere analogo è il leader di Forza Italia. "Non è pensabile che in una democrazia sia un organo giurisdizionale, e non legislativo, a scrivere la legge elettorale", dice infatti Silvio Berlusconi in un'intervista rilasciata al Foglio e - in parte anticipata sul sito. 

Intanto alla Camera il dibattito resta al palo. All'ufficio di presidenza della commissione affari costituzionali, infatti, che avrebbe dovuto incardinare la legge elettorale, nessuno ha sollevato la questione, confermando l'attuale calendario. A dicembre Pd, FI e M5s avevano chiesto di attendere la sentenza della Consulta.