Mercoledì 24 Aprile 2024

Consulta, la sentenza sull'Italicum: bocciati ballottaggio e pluricandidature

Via libera invece al premio di maggioranza. I giudici: "La legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione"

L'esterno del Palazzo della Corte Costituzionale (Ansa)

L'esterno del Palazzo della Corte Costituzionale (Ansa)

Roma, 25 gennaio 2017 - Ballottaggio e pluricandidature. Questi i punti dell'Italicum dichiarati illegittimi dalla Consulta. Via libera invece al premio di maggioranza, che la legge attribuisce al partito che supera il 40% dei voti. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro un mese. La legge elettorale era in vigore dal luglio 2016, ma è stata 'impugnata' da un pool di legali in qualità di cittadini elettori. "All'esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione", ha precisato la Corte Costituzionale.

I PUNTI - In particolare la Consulta ha accolto le questioni, sollevate dai tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l'illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono, nonché quella relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d'elezione. "A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità - si legge nella nota diramata dalla Consulta - sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall'ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell'articolo 85 del dpr 361 del 1957". La Corte costituzionale ha rigettato invece la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno previsto dall'Italicum.

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I RICORRENTI - "Abbiamo ottenuto il minimo indispensabile, speravamo di ottenere il massimo del possibile, c'era ancora di più da fare", dichiara il professor Enzo Palumbo, uno degli avvocati 'anti Italicum'. "La cosa più importante secondo me - ha aggiunto - è che sono state rigettate le eccezioni dell'Avvocatura dello Stato sull'inammissibilità delle questioni. Ciò vuol dire che i cittadini possono, attraverso il tribunale competente, far giungere una legge elettorale di fronte al giudice costituzionale, anche se non è mai stata applicata". Quanto agli scenari futuri, Palumbo ha risposto: "andremo a votare con due Consultellum".

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