Venerdì 26 Aprile 2024

Il Pil italiano 2013 non cambia, ma calano deficit e debito

Ricalco sulla base dei nuovi criteri contabili del Sec 2010. In termini di volume il Pil segna una diminuzione dell'1,9%

Roma, 22 settembre 2014 - Deficit e debito italiani risultano in calo con la revisione dei conti pubblici sulla base dei nuovi criteri contabili del Sec 2010 (nuovo sistema europeo dei conti), che prevede l'inclusione nei Conti economici dei proventi da attivita' illegali e sommerse. L'Istat ha infatti rivisto al ribasso, dal 3% al 2,8%, il rapporto deficit/Pil per il 2013, mentre in valore assoluto l'indebitamento netto si riduce di circa 2 miliardi. Non cambia, invece, il tasso di variazione del Pil in volume, che resta in calo al -1,9% (nel 2013 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.618.904 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,6% rispetto all'anno precedente). 

Rivisto al ribasso anche il rapporto debito/Pil del 2013 che scende di 4,7 punti percentuali al 127,9% (132,6% la precedente stima). In virtù del ricalcolo si riduce anche l'avanzo primario espresso in rapporto al Pil che risulta pari al 2% nel 2013, con una revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali. Rivista al ribasso anche la pressione fiscale, che si riduce nei tre anni considerati, rispettivamente di 0,9, 0,8 e 0,5 punti percentuali rispetto a quella stimata in precedenza: nel 2013 risulta pari al 43,3% (dal 43,8% della precedente stima). 

Dal lato della domanda nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,3% dei consumi nazionali e del 5,4% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni hanno segnato un aumento dello 0,6% e le importazioni sono diminuite del 2,7%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, tranne l'agricoltura (+0,6%): i cali sono stati del 3% nell'industria, del 5,8% nelle costruzioni e dell'1,2% nei servizi. L'insieme delle modifiche e la rivalutazione del Pil hanno portato a un miglioramento del rapporto indebitamento netto/Pil, mentre in valore assoluto si riduce di 1,9 miliardi nel 2011, di 2 nel 2013 e aumenta di circa 1,3 miliardi nel 2012.

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