Giovedì 25 Aprile 2024

Papa Francesco riceve Peres e il principe giordano

Due incontri separati, ma un unico tema: il ruolo delle religioni a favore della pace nel Medio Oriente e nel mondo intero.

Giovedì il Papa riceverà Shimon Peres

Giovedì il Papa riceverà Shimon Peres

CdV, 4 settembre 2014 - Incontri separati, più di tre quarti d'ora con l'ex presidente israeliano Shimon Peres e oltre mezz'ora con il principe giordano El Hassan bin Talal, ma un unico tema ha caratterizzato la mattinata di Papa Francesco: il ruolo delle religioni a favore della pace nel Medio Oriente e nel mondo intero. 

"Il Papa - ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - aveva preso molto tempo per stare con Peres che come è noto considera un uomo di pace e anche se non ci sono comunicato ufficiali, non essendo udienze a capi di stato o di governo, la lunghezza dei colloqui testimonia che il Pontefice ha accolto con interesse le proposte di Peres e le informazioni del principe giordano sul suo centro interreligioso per la pace, esprimendo anche il proprio incoraggiamento". 

L'8 giugno scorso  Peres era stato, con il presidente palestinese Abu Mazen e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, uno dei protagonisti dello storico vertice di preghiera convocato da Papa Francesco nei Giardini Vaticani.

L'ONU DELLE RELIGIONI - "In passato, la maggior parte delle guerre erano motivate dall'idea di nazione. Oggi, invece, le guerre vengono scatenate soprattutto con la scusa della religione" e visto che "l'Onu ha fatto il suo tempo, quello che ci serve è un'Organizzazione delle Religioni Unite, un'Onu delle religioni". 

A proporlo è l'ex presidente israeliano Shimon Peres, come si legge in un'intervista esclusiva rilasciata a Famiglia Cristiana, nel giorno dell'incontro con Papa Francesco in Vaticano. E proprio il pontefice potrebbe essere, secondo l'ex capo di Stato oggi 91enne, la guida di questo nuovo organismo. "Lui comunque ci ha già provato, invitando Abu Mazen, il patriarca di Costantinopoli e me a pregare in Vaticano", spiega Peres.  

"Forse per la prima volta nella storia - sottolinea ancora Peres - il Santo Padre è un leader rispettato come tale non solo da tante persone ma anche dalle più diverse religioni e dai loro esponenti. Anzi: forse l'unico leader davvero rispettato". Oggi, prosegue, "ci confrontiamo con centinaia, forse migliaia di movimenti terroristici che pretendono di uccidere in nome di Dio. È una guerra del tutto nuova rispetto a quelle del passato, sia nelle tecniche sia soprattutto nelle motivazioni". 

L'Onu, afferma ancora, "è un organismo politico ma non ha né gli eserciti che avevano le nazioni né la convinzione che producono le religioni" e quando "manda in Medioriente dei peacekeepers che vengono dalle Isole Fiji o dalle Filippine e questi vengono sequestrati dai terroristi, che può fare il segretario generale dell'Onu? Una bella dichiarazione. Che non ha né la forza né l'efficacia di una qualunque omelia del Papa, che nella sola piazza San Pietro raduna mezzo milione di persone". Secondo Peres, è sempre più urgente il bisogno di una "indiscutibile autorità morale che dica ad alta voce: no, Dio non lo vuole e non lo permette. Bisogna assolutamente battersi contro questa strumentalizzazione del nome di Dio".