Città del Vaticano, 1 gennaio 2015 - Dopo essersi scagliato, ieri, contro le 'vicende di corruzione' di Roma Capitale, Papa Francesco oggi ha celebrato la Messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale e nella ricorrenza della 48a Giornata Mondiale della Pace sul tema: 'Non più schiavi, ma fratelli'. E prime dell'omelia ha twittato:
Quanta gente innocente e quanti bambini soffrono al mondo! Signore, donaci la tua pace!
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 1 Gennaio 2015
Tutti siamo chiamati ad essere liberi, tutti ad essere figli e ciascuno secondo le proprie responsabilità, a lottare contro le moderne forme di schiavitù. Da ogni popolo, cultura e religione, uniamo le nostre forze", ha detto il Papa al termine dell'omelia. E sul ruolo della Chiesa: "Non è possibile amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa". E la missione della Chiesa esprime la sua maternità, "la Chiesa è madre che custodisce Gesù con tenerezza e lo dona a tutti con gioia e generosità". Nella omelia papa Francesco ha insistito sulla maternità della Chiesa, sulla sua incarnazione tra gli uomini, confermando la propria visione della misericordia con cui i cristiani e la Chiesa devono andare incontro alle ferite degli uomini e del mondo contemporaneo.
A proposito della missione di maternità della Chiesa, il Pontefice ha sottolineato che la Chiesa "è come una madre che custodisce Gesù con tenerezza e lo dona a tutti con gioia e generosità. Nessuna manifestazione di Cristo, neanche la più mistica, - ha rimarcato - può mai essere staccata dalla carne e dal sangue della Chiesa, dalla concretezza storica del Corpo di Cristo. Senza la Chiesa, Gesù Cristo finisce per ridursi a un'idea, a una morale, a un sentimento. Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori". Quella dei cristiani e della Chiesa, è dunque "una missione materna rivolta a tutti gli uomini", sul modello della "testimonianza discreta e materna" della madre di Gesù, "modello di perfetta credente".