Giovedì 25 Aprile 2024

Obama-Putin, telefonata da guerra fredda

"Uniti contro il terrorismo e per il cessate il fuoco in Siria". Ma su Assad il gelo continua

Barack Obama e Vladimir Putin (Ap)

Barack Obama e Vladimir Putin (Ap)

Roma, 14 febbraio 2016 - Da una parte Barack Obama, dall'altra Vladimir Putin. Una telefonata da 'guerra fredda', con comunicati ufficiali che sembrano indirizzare verso una distensione verso le Russia e Stati Uniti. Dopo le preoccupazioni degli ultimi giorni, serviva un segnale di disgelo. Il Cremlino definisce 'franco' il colloquio in cui, secondo quanto riportato l'agenzia Interfax, i due leader hanno concordato sullo necessità di intensificare lo sforzo diplomatico e la collaborazione per applicare l'accordo sulla Siria siglato nei giorni scorsi a Monaco. Ma nel pomeriggio filtrano ulteriori indiscrezioni su quella telefonata che ribaltano lo scenario. Obama avrebbe chiesto a Putin di "fermare la campagna aerea contro l'opposizione moderata in Siria". Il premier russo Dmitry Medvedev in un'intervista a EuroNews ribadisce che "Assad è l'unica autorità legittima in Siria in questo momento", allontanarlo "vorrebbe dire il caos". E aggiunge: "Noi non abbiamo mai detto che la permanenza di Assad è la questione principale in questo processo, semplicemente crediamo che al momento non c'è nessun'altra autorità legittima".

LA VERSIONE DEL CREMLINO - "Cessazione delle ostilità" in Siria e una pausa delle armi che dovrebbe cominciare a breve: sono questi i due temi al centro dell'accordo di Monaco. Il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia, secondo quanto ha riportato il Cremlino al termine della telefonata, hanno dato "una positiva valutazione" delle discussioni tra i rispettivi paesi e i principali alleati sulla Siria, avvenute a Monaco, e hanno espresso sostegno allo sforzo per arrivare alla tregua e affrontare gli aspetti umanitari della crisi.

UNITI CONTRO IL TERRORISMO - Isis e terrorismo sono stati gli altri temi al centro del colloquio. I due leader hanno infatti sottolineato l'urgenza di rafforzare i contatti tra i vertici militari dei due Paesi per "combattere l'Isis e le altre organizzazioni terroristiche".

FRONTE TURCHIA - Intanto dal governo di Damasco arriva la denuncia di attacchi da parte della Turchia. In un comunicato citato da russia Today il governo siriano scrive che la Turchia "ha colpito con la sua artiglieria le postazioni dell'Esercito siriano nel nord della provincia di Aleppo". I bombardamenti, si legge, "proseguono anche oggi". Ieri Ankara ha colpito postazioni delle forze curdo-siriane del Pyd, nella zona di Azaz. Si tratta, recita il testo, di un "sostegno diretto al terrorismo da parte della Turchia". Dopo poco, arriva una nuova denuncia di Damasco: "12 pickup armati e circa 100 militari sono entrati nelle ultime 24 ore nel nostro territorio nei pressi del valico di Bab al-Salameh, nei pressi dell'aerea di Azaz colpita dall'artiglieria di Ankara". Nel frattempo, interviene anche la Francia che chiede alla Turchia di interrompere i bombardamenti nel nord della Siria contro le forze curdo-siriane del Pyd. Parigi, recita una nota del Quai d'Orsay citata da Cnn Turk, si dice "fortemente preoccupata" per lo sviluppo del conflitto nella regione di Aleppo.