Mercoledì 24 Aprile 2024

Gucci dona 2 milioni per il restauro di Boboli. E sfilerà a Palazzo Pitti

Presentato a Firenze il progetto 'Primavera di Boboli'

Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci (New Pressphoto / Giuseppe Cabras)

Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci (New Pressphoto / Giuseppe Cabras)

Firenze, 4 aprile 2017 - Sfilare tra i capolavori d'arte dei Medici e del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, tra i quadri di Botticelli, Ghirlandaio, Andrea del Sarto, Pontormo, Luca Giordano, Allori e Volterrano, Artemisia Gentileschi e Giovanni da San Giovanni, Rubens e Rosso Fiorentino solo per citare alcune gemme della quadreria della Galleria Palatina, mai prestata ai defilè finora, al piano nobile di Palazzo Pitti, dove il prossimo 29 maggio sfilerà la collezione Gucci Cruise, davanti a 380 ospiti, non uno di più, come vuole la sicurezza e sacralità del luogo. Un defilè che segue quelli di New York e di Londra, fortemente voluto dal direttore creativo di Gucci Alessandro Michele che adora Firenze, il Rinascimento, la reggia dei Medici e dei Lorena e poi infine dei Savoia, da cui spesso trae ispirazione per le collezioni. Per non parlare del Giardino di Boboli  per il restauro, la conservazione e la valorizzazione del quale la maison Gucci si è impegnata in un progetto battezzato "Primavera di Boboli", illustrato stamani nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio dal presidente e amministratore delegato di Gucci Marco Bizzari, dal Sindaco di Firenze Dario Nardella e dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. Non è venuto a Firenze, come annunciato, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini che ha mandato una nota in cui ribadisce l'importanza del legame tra cultura e moda.

"Ringazio Gucci, questa straordiaria azienda che è stata fondata e oggi prospera a Firenze - dice Nardella - . Gucci è Firenze, è parte della nostra storia. E poi Alessandro Michele che è un po' il Michelangelo della Moda di oggi". Enfasi a parte è indubbio il successo della maison in mano al gruppo Kering e guidata dal presidente Bizzarri con infinito coraggio e passione con le idee e la creatività eccellente di Alessandro Michele. "Grazie Dario - ha risposto Marco Bizzarri -, Gucci ha i piedi ben puntati a Firenze, in questa realtà e lo dico senza retorica, grazie alle istituzioni tutte per come hanno compreso e portato avanti con noi questo progetto per il Giardino di Boboli che impegnerà la Gucci per tre anni con operazioni di valorizzazione del patrimonio botanico sui 33 ettari. Per questo abbiamo fatto una donazione liberale di 2 milioni di euro, ai quali si aggiungono 200.000 euro per l'utilizzo della Galleria Palatina per la sfilata Gucci Cruise, con particolare attenzione agli impianti di illuminazione che hanno bisogno di essere ammodernati. Questo per noi è un momento molto fortunato e per questo vogliamo investire sulle nostre radici e sulla cultura fiorentina. Da tempo Alessandro Michele pensava di fare una sfilata a Firenze ed ecco il sogno che si avvera e che è dedicata alle tante persone che lavorano qui per noi, ai 1.300 dipendenti di Casellina, agli artigiani che trasformano e realizzano le collezioni. Questo è puro mecenatismo che però significa concretamente tante assunzioni in fabbrica e il varo del progetto del Centro di Eccellenza per 700 persone". Bizzarri è rimasto colpito dal milione di visitatori l'anno a Boboli e questo fatto lo ha ancora di più convinto di essere sulla strada giusta. "Gucci è Gucci per il valore aggiunto di Firenze, per l'humus che emanano i nostri laboratori - continua Bizzarri - questo non è ripetibile altrove. Perciò siamo felici di investire sui luoghi più belli della città, sui capolavori. La Cruise è una sfilata importante come questo ritorno a Firenze, e poi in un momento storico tanto effervescente".

Sul legame moda e arte ha parlato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, che da un anno porta avanti la felice trattativa con Gucci. "L'insieme Botanico di Boboli è paragonabile solo ai giardini di Versailles - dice Schmidt - e ricordo come molte piante siano ancora le eredi di quelle piantate dai Medici, Da 40 anni però il giardino della reggia medicea soffre per poca manutenzione. Ora con la donazione Gucci tornerà a risplendere. Per troppi anni - incalza Eike Schmidt - non si sono potati gli alberi a Boboli ma sono stati potati i fondi. Ora tutto questo si capovolge con questo grande investimento. E al presidente Bizzarri voglio donare questo frutto unico al mondo. la Bizzarrìa, nato dall'incrocio di arancio amaro e limoni, che qui è stato inventato al tempo dei Medici". Sul recupero strategico del giardino ha parlato anche Bianca Maria Landi, curatore e coordinatore del Giardino di Boboli che sta già lavorando al recupero dei cipressi del Viottolone, in particolare per la tutela di un cipresso storico che risale al 1700. "Il giardino non dorme mai, vive sempre, anche la notte - dice la dottoressa Landi - e questi lavori sono assolutamente necessari, nei tre Labirinti, nel giardino medieceo che da decenni non è più accessibile. Oggi lavorano fissi 5 giardinieri più alcune ditte esterne, a fine Ottocento erano più di 100". Boboli per questi tre anni di progetto Gucci non chiuderà mai. L'ultima sfilata di Gucci a Firenze, nel palazzo di via delle Caldaie,  c'è stata nel 1995 quando ancora Tom Ford non era strafamoso e chi scrive lo scoprì e scrisse di lui che aveva fatto sfilare dei modelli coi mocassini con le staffe portati senza calzini, una novità e un azzardo per allora. La prima nel 1969, quando era Paolo Gucci il direttore creativo, sempre in via delle Caldaie. 

Stuzzicato sulla querelle recente con la soprintendenza greca alla quale la maison Gucci aveva chiesto l'uso del Partenone il presidente Marco Bizzarri, sorride e risponde: "L'atteggiamento dei greci è stato un po' chiuso - dice Bizzarri - si vede che hanno più soldi degli italiani per curare i loro monumenti e il bilancio dello Stato è più solido di quello italiano!".