Mercoledì 24 Aprile 2024

La pulce Leicester prenota il titolo. "Ranieri il nostro mister miracolo"

L'italiano che nessuno voleva e il club più povero: una favola moderna

Claudio Ranieri, altro colpo da maestro (Ansa)

Claudio Ranieri, altro colpo da maestro (Ansa)

Roma, 1 maggio 2016 - Silvio Berlusconi alla guida della Nazionale? Di più. Kim Kardashian presidente degli Stati Uniti? Di più, molto di più. E facciamo anche una capatina in Vaticano: Bono Vox, leader degli U2, successore di papa Francesco? Non c’è confronto. Nella sfrenata fantasia dei bookmaker inglesi, l’ex cavaliere ct è quotato a 500 volte la posta. La sexy Kim for president a 2000 e il papa rock a 1000. Sapete a quanto si giocava, in Inghilterra, il Leicester vincitore della Premier? A 5000 volte la posta, rivela l’agenzia Agipronews. E se King Claudio dovesse alzare oggi le braccia al cielo all’Old Trafford – toh, lo stadio dei sogni – i bookie inglesi finirebbero svenati, con 12 milioni di euro da pagare agli scommettitori. Niente male per Mr. Claudio Ranieri, 65enne, romano "de Testaccio", che qualcuno adesso vorrebbe baronetto. Allo stadio, i tifosi cantano "Ranieri oh oh oh", sulle note di ‘Volare’. Un trattamento fin qui riservato solo a Roberto Mancini, ai tempi del trionfo con il City. Eppure a inizio stagione, aveva incassato parole all’acido muriatico e ironia dai dotti medici e sapienti del football britannico.

"Dead man walking", morto che cammina, così lo avevano battezzato ai tempi del Chelsea, anzi "Ciolsi", come diceva Sir Claudio in conferenza stampa. E, qui da noi, con la Roma, nel 2010 rimontò e scavalcò l’Inter di Mourinho, per poi veder evaporare il sogno al match point decisivo, con la Sampdoria in casa che rimonta e vince. Rinunciò alla Nazionale, per restare a Trigoria. Andò male e quel soprannome odioso "er fettina" riaffiorò lesto, come se essere figlio di un macellaio di Testaccio fosse un peccato.

Luoghi comuni: Ranieri fa solo la fase difensiva, è solo fortunato, ma dai non vince mai (in rima). Valencia, Juve, il miracolo della salvezza con il Parma, promozioni eccellenti. Di grandi imprese ne ha firmate tante. Belle, esaltanti. Ma nel calcio o vinci o non esisti. O, meglio, diventi un bersaglio dell’ironia da discount. "È un perdente", dicono i suoi detrattori. Eppure quattro secondi posti, con Chelsea (e una semifinale di Champions), la miglior Juve dopo Calciopoli prima di Conte, Monaco e Roma, non sono robetta, se contestualizzati in quelle stagioni. Davanti al Monaco c’era il Psg degli sceicchi, Juve e Roma si incrociarono con l’Inter della grandeur morattiana. Il Chelsea aveva di fronte lo United di Ferguson.

E proprio lì, nel tempio di Sir Alex, Ranieri può regalare ai Foxes il primo titolo della sua storia. E intascare 6,5 milioni di sterline. Sì perché ha firmato un contratto con la proprietà thailandese che prevede 100mila sterline per ogni posizione oltre il 17esimo posto.Gli uomini dell’ Italian job , si chiamano Jamie Vardy, un uomo in formato favola. Fino al 2011 lavorava in fabbrica, si allenava la sera e giocava nel calcio di un dio minore. Ha segnato 22 gol, esordito in nazionale e Rooney gli ha chiesto la maglia per il figlio. Eppoi Kanté che vivacchiava in terza divisione e, soprattutto, Mahrez, l’illusionista algerino, premiato come miglior giocatore della stagione. Due anni fa giocava con le riserve del Le Havre, in Francia. Oggi lo cerca il Real Madrid.

Difesa e contropiede, 4-4-2 e un calcio semplice, basato sulla corsa – "Siamo come Forrest Gump, non smettiamo mai di correre", ha scherzato Ranieri – la rapidità, la capacità di ribaltare l’azione e far male in ripartenza. Ma sì, quella roba che fa storcere il naso agli inglesi, com’è che lo chiamano? «Calcio all’italiana». Da oggi, forse, il tono sarà meno dispregiativo. Forse, ma non c’è da giurarci.