Giovedì 25 Aprile 2024

Crimini di guerra in Palestina, via a verifica della Corte Penale dell'Aja. Israele: "Scandaloso"

E' il passo precedente a un'inchiesta vera e propria

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Ansa)

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Ansa)

L'Aia, 16 gennaio 2015 - La Procura della Corte Penale Internazionale (Cpi) ha annunciato l'apertura di un esame preliminare, il passo che precede un'inchiesta vera e propria, su dei presunti crimini di guerra commessi nell'estate del 2014 in Palestina. L'esame serve a determinare se esista un "fondamento ragionevole" per l'avvio di un'inchiesta, ha precisato l'Ufficio dei procuratori in una nota. L'autorità palestinese il 1 gennaio scorso aveva riconosciuto la competenza della Corte Onu a partire dal 13 giugno 2014, data in cui Israele lanciò una vasta campagna di arresti in Cisgiordania occupata, dando il via alla guerra su Gaza.

In concomitanza con l'adesione al Trattato di Roma il presidente palestinese, Abu Mazen, aveva inviato alla Corte un documento nel quale si autorizzava la Procura ad aprire in futuro delle inchieste su dei presunti crimini di guerra commessi dopo il 13 giugno del 2014 nei "Territori palestinesi occupati". "Lo Statuto di Roma non impone alcuna scadenza per prendere una decisione relativa a un esame preliminare" ha ricordato l'ufficio della Procura della Cpi: una simile procedura è già in corso in Afghanistan, Colombia, Georgia, Guinea, Honduras, Iraq, Nigeria ed Ucraina.

ISRAELE - Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha definito "scandalosa" la decisione della Cpi. Lieberman - che ha anticipato che lo Stato ebraico non coopererà alle indagini - ha definito le operazioni di verifica "una decisione che ha lo scopo di minare il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo". "La stessa Corte, che non ha ritenuto di doversi occupare di cosa succede in Siria, dove sono state uccise 200mila persone, né in Libia, né da nessuna parte, ritiene giusto "mettere sotto esame" l'esercito più morale del mondo, per ragioni puramente politiche e anti-israeliane", ha concluso.

PALESTINA - I palestinesi da parte loro hanno espresso soddisfazione per l'accaduto: "Nessuno Stato o individuo può fermare ciò che abbiamo messo in moto, e alla fine alla verifica seguirà un'inchiesta vera e propria" ha commentato il ministro degli Esteri palestinese, Riyad al-Maliki.