Giovedì 25 Aprile 2024

Epatite C, un'epidemia silenziosa

In arrivo una nuova generazione di antivirali come grazoprevir/elbasvir efficaci anche nei casi più complessi: cirrosi, hiv, dializzati

Modena, 27 maggio 2015 – I nuovi antivirali sono sempre più efficaci, molte persone tuttavia sono infette da Hcv e non lo sanno: almeno il 3% della popolazione, un'epidemia silenziosa. «I progressi in atto in tema di epatite C sono sotto gli occhi di tutti – afferma Erica Villa, direttore della Gastroenterologia nell'Azienda ospedaliera-universitaria Policlinico di Modena – l’infezione ha un impatto numericamente importante, dato che nelle varie regioni italiane il tasso delle persone HCV-positive oscilla da un 3% a un 10-15% con punte inferiori al Nord, ove tuttavia sono presenti sacche importanti di infezione, e picchi al Sud, in particolare Sicilia, Puglia, Campania e Calabria».

L’epatite C è caratterizzata da una sintomatologia modesta, che spesso rende difficile la diagnosi, tanto che non è infrequente scoprire, al momento della valutazione clinica, una malattia in stadio avanzato. In Italia esiste un problema sommerso, da non trascurare nemmeno in Emilia Romagna. Grazie ai passi avanti della ricerca le prospettive di cura per l’epatite C sono incoraggianti, anche per le popolazioni di pazienti considerate difficili. Inoltre a metà 2016 arriveranno nuove combinazioni di antivirali in grado di dare una risposta ben sopra il 90%, come la combinazione grazoprevir/elbasvir. Molecole contraddistinte da maggiore potenza, svincolata dalle resistenze virali, con un'elevata tollerabilità con un forte rispetto per la funzione renale, che li rende farmaci ideali da somministrare anche ai pazienti con cirrosi e insufficienza renale.

«La combinazione grazoprevir/elbasvir ha un grande vantaggio – continua la Professoressa Villa – anche per i pazienti con infezioni concomitanti HIV/HCV, nei quali può essere utilizzata al meglio in quanto non presenta interazioni farmacologiche rilevanti. Al momento abbiamo in terapia con i nuovi antivirali un centinaio di pazienti. Metà di questi ricevono la prescrizione dal Servizio Sanitario Nazionale, gli altri ricevono il farmaco in accesso allargato o all'interno di studi registrativi. Altri 80 pazienti sono seguiti in un contesto provinciale. Tutti sono inseriti in un database che contiene dati, genotipo e trattamenti. A questo si aggiunge la compilazione della scheda Aifa e della scheda regionale. Tutti i soggetti che non rientrano nei criteri di priorità sono inseriti in una cerchia allargata o in studi registrativi; quando la malattia è molto blanda entrano in una lista d’attesa per il trattamento». L'accessibilità ai nuovi farmaci e la sostenibilità economica del sistema sono uno dei temi caldi del momento.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale