Giovedì 16 Maggio 2024

Giornata della terra, le questioni irrisolte

Dalla cementificazione ai cambiamenti climatici

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Roma, 22 aprile 2016 - Non bastano 24 ore all'anno per salvare il pianeta. Come ogni 22 aprile, oggi è Giornata della terra e il mondo (o meglio chi lo abita) si trova faccia a faccia con i problemi ambientali. Lo fa appena apre Facebook, Twitter o qualsiasi sito di informazione. Oppure semplicemente navigando su Google che ha lanciato, come d'abitudine, un apposito Doodle dedicato alla Giornata Mondiale della Terra 

I NERVI SCOPERTI - Ed ecco allora, ogni 22 aprile, riaffiorare le questioni che in tanti, per i restanti 364 giorni, provano ad accantonare. Dagli sprechi alimentari alla cementificazione, fino ai cambiamenti climatici con oggi che diventa il primo giorno utile per la ratifica degli raccordi raggiunti durante i vertici COP 21 di Parigi. Partiamo dalla cementificazione. In Italia, l'ultima generazione è responsabile della perdita del 28 per cento della terra coltivata. I colpevoli sono, appunto, l'avanzare del cemento e l'abbandono. Lo sostiene Coldiretti che punta il dito contro un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. "Solo una pianta da frutto su tre - spiegae l'associazione  - si è salvata negli ultimi quindici anni". 

E le cose non vanno meglio se guardiamo allo spinoso tema degli sprechi alimentari. Secondo i dati del progetto Fusions - Last Minute Market UnIbo, ogni cittadino Ue getta via 173 chilogrammi all'anno per un totale di 143 miliardi di euro dispersi. Insomma, buttiamo nel cestino circa il 20% del totale del cibo prodotto. E così sprechiamo, oltre che risorse, anche dell'energia.

I nodi irrisolti, in sostanza, sono ancora parecchi. E nonostante le belle parole e gli impegni ai piani alti del mondo, la soluzione pare ancora lontana.